Tempio di Hera: assolto vicepresidente della giunta regionale Pietropaolo

Calabria Cronaca
Filippo Pietropaolo

Il presidente del collegio penale del Tribunale di Crotone, Edoardo D'Ambrosio, nella mattinata odierna - martedì 25 marzo - ha assolto dall'accusa di ricettazione, il vicepresidente della giunta regionale della Calabria, Filippo Pietropaolo, perché il fatto non costituisce reato.

Per quest'ultimo, nell'ottobre dello scorso anno, era stata richiesta una condanna a due anni di reclusione (QUI) per l'operazione Tempio di Hera (QUI).

L'inchiesta, iniziata nel gennaio del 2017, aveva portato alla scoperta di una presunta organizzazione dedita allo smercio di reperti archeologici scavati illegalmente e che portò ad indagare 52 persone (QUI).

Pietropaolo, all'epoca consigliere della Seta Srl, era stato rinviato a giudizio con l'accusa di aver accettato una "moneta dei bretti" in regalo.

La sentenza ha invece inflitto pene ai presunti tombaroli per il reato di associazione a delinquere finalizzata allo scavo illecito di reperti archeologici.

In particolare, sono cinque, quindi, gli anni di reclusione per Vincenzo Godano; tre per Francesco Salvatore Filoramo, Luca Filoramo, Vittoria Villirillo e Carmine Francesco Verterame; due per Francesco Arena.

Gli assolti per non aver commesso il fatto sono invece Pasquale Antonio Fabiano, Salvatore Rocca, Carmelo Marino, Pasquale De Tursi.

Gli assolti perché il fatto non sussiste sono infine Yvonne Maria Gallo, Luigi Lacroce, Leonardo lecce, Michele Bisceglie, Mario Raso e Annibale Chiaravaloti.

Il verdetto è arrivato ad otto anni di distanza dall'operazione, periodo durante il quale alcuni dei principali indagati sono deceduti e quindi non più perseguibili.