Crollo palco Pausini: operaio morto, cinque condanne e un’assoluzione
Cinque dei sette imputati per il crollo del palco sul quale si sarebbe dovuta esibire Laura Pausini che ha causato la morte di Matteo Armellini, di 31 anni, sono stati condannati per omicidio colposo e disastro colposo (LEGGI).
Il giudice monocratico del tribunale di Reggio Calabria, Lucia Delfino, oggi pomeriggio e al termine di una lunga camera di consiglio si è pronunciato condannando Sandro Scalise a 3 anni; Franco Faggiotto a 3 anni e 6 mesi; Ferdinando Salzano, riconosciuta l'attenuante equivalente all'aggravante, ad un anno e 8 mesi; Pasquale Aumenta e Marcello Cammera, entrambi previa esclusione dell'aggravante, ad un anno e 6 mesi.
Assolto perché il fatto non costituisce reato il promoter Maurizio Senese. Il giudice ha inoltre dichiarato il non doversi procedere per Gianfranco Perri, che era accusato di un reato contravvenzionale, estinto per intervenuta prescrizione.
La Corte ha concesso a Cammera (difeso dall'avvocato Massimo Canale) e Salzano il beneficio della sospensione condizionale della pena. Inoltre ha dichiarato non sussistere la responsabilità dell'ente in relazione all'illecito amministrativo contestato alla Fp Group.
Il giudice infine ha condannato gli imputati riconosciuti colpevoli e i responsabili civili, il Comune e Italstage Company, in solido al risarcimento dei danni in favore della parte civile da liquidarsi in separata sede, nonché una provvisionale per danno non patrimoniale di 200 mila euro.
"Non ho parole per commentare questa sentenza che - ha commentato la madre del giovane operaio morto - non mi aspettavo in questi termini, mi ritengo soddisfatta. Queste lotte, lo ribadisco, vanno fatte per restituire la dignità a tutti i lavoratori. Io mi batto per questo. Ero molto sfiduciata. Il percorso di questo processo è stato veramente duro. Sono stati sei anni pesanti, che mi hanno segnato".