“Real World Evidence” (RWE): conclusa la prima giornata del meeting
Sono iniziati ieri, presso la Casa delle Culture a Catanzaro, i lavori del primo meeting Real World Evidence su assistenza a pazienti oncoematologici.
Il tema centrale di questa edizione 2018, che offre un importante momento di aggiornamento, ha portato all’attenzione di medici specialisti di patologia e degli operatori sanitari come il “sistema della Real World Evidence in onco-ematologia si stia muovendo in Italia spesso sotto la spinta delle reti di specialità”.
Nel corso del primo modulo sono state diverse le tematiche approfondite tra le quali: “L’approccio del paziente ad alto rischio nell’era dei nuovi farmaci”; “Impatto delle comorbidità sulla scelta dei nuovi farmaci” e “Le complicanze infettive”.
“Real world evidence (RWE) è sicuramente l’approccio più moderno per quanto riguarda la gestione dei pazienti in un settore in cui l’innovazione ha un ruolo importante”. Ha evidenziato il dottore Stefano Molica - Direttore Dipartimento Oncoematologia A.O.P.C. di Catanzaro ed organizzatore della due giorni di formazione, aggiungendo: “Come importante è anche l’accesso a farmaci innovativi ed un tempo inimmaginabili sia per il meccanismo di azione, per i risultati che possono portare come anche per quanto riguarda alcune tossicità che non eravamo abituati a vedere prima con i trattamenti tradizionali”.
Ed ancora: “È un cambio di passo, in quanto passiamo da una medicina basata sull’evidenza che fa riferimento agli studi registrativi che però presentano dei limiti, nel senso che in taluni non sono inseriti tutti i pazienti. Quindi abbiamo informazione sull’efficacia dei farmaci ma non abbiamo informazioni dagli studi registrativi sull’applicabilità in tutti i pazienti. Pazienti che vediamo tutti i giorni che sono pazienti anziani, pazienti con patologie associate. Allora la RWE è una modalità per uscire da questa impasse che è importante, perché va a validare nella pratica clinica su ogni tipologia di paziente i risultati dei nuovi farmaci”. Ed infine, “Sono soddisfatto che questo primo meeting dal taglio innovativo e fra i primi che nel sud Italia affronta tale argomento medico-scientifico, sia partito da questa azienda ospedaliera che nell’ambito dell’Oncologia e dell’Ematologia ha fatto un investimento di lungo termine iniziato anni fa”.
La prima giornata del corso si è avvalsa della presenza e degli interventi molto qualificati di relatori e ospiti di grande rilevanza nazionale quali: il professore Marco Montillo, di Ematologia presso l’Ospedale Niguarda di Milano; la professoressa M. Antonietta Aloe Spiriti, docente di Ematologia presso l’Università La Sapienza di Roma; il professore Livio Trentin, docente di Ematologia presso l’Università di Padova; il professore Giuseppe Gentile e la professoressa Francesca R. Mauro, anche essi docenti di Ematologia all’Università La Sapienza di Roma.
“Oggi abbiamo a disposizione numerosi farmaci per trattare pazienti anche di prima linea. Sono farmaci nuovi, efficaci e con delle tossicità che dobbiamo conoscere e dobbiamo saper gestire se vogliamo che il paziente possa usufruire a pieno ritmo del successo terapeutico”. - ha spiegato la professoressa Mauro proseguendo - “È quindi fondamentale che il paziente sia conosciuto, seguito nel tempo e che siano conosciute le sue comorbidità perché alcune di queste possono essere aggravate dalla tossicità dei nuovi farmaci”.
Ed infine: “Il paziente ha sicuramente un vantaggio con la somministrazione di nuovi farmaci cha sono efficaci, sono somministrati per via orale rispetto alle linee terapeutiche tradizionali con i chemioterapici che prevedono l'impiego della somministrazione per via endovenosa. L’impatto sulla qualità di vita del paziente è senz'altro molto forte e positivo ma, ciò nonostante, per alcuni degli effetti collaterali sta a noi scegliere il farmaco giusto in ragione delle singole caratteristiche cliniche complessive del singolo paziente e seguire con attenzione lo stesso così da poter intervenire qualora qualcuno di questi effetti collaterali si presenti e possa rappresentare un rischio per il paziente e per il proseguimento del trattamento”.
Una sfida, quella del RWE, che ha come obiettivo quello di dare maggiore qualità alla vita del paziente oncoematologico, come evidenziato dai relatori nel corso delle varie sezioni, che hanno messo in luce quanto “Real World Data e Real World Evidence rivestono un ruolo sempre più importante per comprendere l'epidemiologia delle patologie onco-ematologiche, il percorso del paziente, l'efficacia delle opzioni terapeutiche e il ruolo che i farmaci innovativi hanno su sottopopolazioni di pazienti in genere poco studiati nelle sperimentazioni cliniche.
“Nell’era dei nuovi farmaci per anni abbiamo fatto i conti con un approccio che era essenzialmente chemioterapico e in seguito chemioimmunoterapico”. Ha spiegato il professore Montillo continuando: “La comparsa recentemente di nuovi farmaci (nel 2014 la prima registrazione in Italia del primo degli inibitori) trovano lo spazio giusto per quelle patologie che fino a pochi anni fa abbiamo definito ad alto rischio. Non abbiamo risolto tutti i problemi perché alcuni di questi pazienti ad alto rischio hanno caratteristiche biologiche che non necessariamente rispondono anche a questi nuovi farmaci ma sicuramente rispondo meglio a questi che non alla chemioterapia. Ciò è già un grosso passo in avanti, c'è molto lavoro da fare però è una fucina di novità e fa ben sperare”.
Un meeting, quello sul Real World Evidence, che rappresenta ancora una volta un’opportunità rilevante per personale medico, infermieristico e per i farmacisti e biologi ospedalieri della regione Calabria di aggiornamento organico e continuativo.
È in corso la seconda sessione.