Inchiesta “Drug off”, trascrizioni inutilizzabili
Sono state dichiarate parzialmente inutilizzabili le trascrizioni delle intercettazioni effettuate nell'ambito dell'inchiesta "Drug off", la maxi operazione antidroga condotta nel 2006 dalla Polizia e dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. I giudici del tribunale collegiale di Catanzaro, davanti ai quali si sta tenendo il processo a carico di 57 imputati, oggi hanno accolto in parte la richiesta dei numerosi difensori, i quali hanno contestato la traduzione delle conversazioni in dialetto napoletano che il perito ha fatto effettuare da un "traduttore" che non era stato formalmente autorizzato ne' aveva prestato giuramento in aula, stabilendo che quei colloqui dovranno essere nuovamente trascritti ed opportunamente tradotti. A tal fine, il prossimo 1* febbraio sara' nominato apposito perito. In aula si tornerà quando dal decreto che dispose il giudizio saranno trascorsi quasi due anni. I numerosi imputati di "Drug off" furono mandati sotto processo il lontano 30 maggio del 2008, quando il giudice dell'udienza preliminare li rinvio' a giudizio (tranne i 18 che chiesero l'abbreviato) - prosciogliendone alcuni per singoli capi d'accusa -, come richiesto dall'allora sostituto procuratore Luigi de Magistris un anno prima, al termine di tre anni di indagini degli uomini della Sezione antidroga della Squadra mobile di Catanzaro. Quasi 500 i capi d'accusa nella richiesta di rinvio a giudizio, che parla dell'esistenza di due associazioni a delinquere, dedite al traffico di droga una, e al riciclaggio di auto rubate l'altra (ipotesi poi confermate anche dal Tribunale della liberta'). Il gruppo malavitoso dedito al narcotraffico avrebbe avuto la base operativa nel comprensorio di Botricello, nel capoluogo di regione e nella Presila, ma gli sbocchi di approvvigionamento e smercio della droga, soprattutto cocaina, risultavano sparsi nell'intera regione ed in particolare a Rosarno e nella Locride, Vibo Valentia, Crotone, e arrivavano a coprire le province di Milano, Varese, Lecco, Perugia, ed Agrigento, e la citta' di Napoli; le indagini sul riciclaggio d'auto, poi, avevano messo in luce fitti rapporti tra gli esponenti calabresi dell'associazione e soggetti di Secondigliano nel capoluogo partenopeo. A luglio 2006, con "Drug off" furono condotti in carcere, in diverse province d'Italia, 69 degli 80 destinatari dei provvedimenti, mentre altri arresti furono effettuati nei giorni successivi al blitz.