‘Ndrangheta: colpo al clan Crea, eseguita confisca per 500 mila euro

Reggio Calabria Cronaca

Un nuovo attacco agli interessi criminali della cosca di ‘ndrangheta dei Crea, attiva nella Piana di Gioia Tauro.

La notizia è stata resa pubblica solo stamani ma nella mattinata del 29 novembre scorso, la Polizia di Stato hja eseguito una confisca di beni da 500mila euro che ha riguardato i patrimoni, ritenuti illeciti, nella disponibilità dei principali esponenti clan.

L’operazione è scattata al termine di una complessa attività investigativa diretta dalla Procura della Repubblica - Ufficio Misure di Prevenzione di Reggio Calabria - ed eseguita dal personale della Divisione di Polizia Anticrimine.

Il Decreto di confisca, emesso dal Tribunale dello Stretto, ha colpito in particolare Girolamo Cutrì, 62enne considerato come un esponente di spicco della cosca, operante a Rizziconi nei comuni limitrofi della Piana.

Cutrì era stato arrestato nel maggio del 2014 in esecuzione di una Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere emessa dal Gip nell’ambito dell’operazione “Deus”, coordinata dalla Dda, a carico di 16 presunti esponenti della cosca di ‘ndrangheta (LEGGI) e ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata, intestazione fittizia di beni e truffa alla Comunità Europea.

In particolare, l’attività investigativa avrebbe evidenziato l’assoluta egemonia del clan, imposta sul territorio come una vera e propria “signoria”, sia nell’esercizio delle attività criminali tradizionali che nel totale condizionamento della vita pubblica, tanto da determinare, nel 2011, lo scioglimento del Consiglio Comunale di Rizziconi.

Le indagini patrimoniali avrebbero dimostrato che i soggetti, in virtù della loro appartenenza al clan mafioso, sarebbero riusciti, “con il profitto derivante dalla gestione delle attività illecite e avvalendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo”, ad accumulare un ingente capitale, sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, che sarebbe stato reinvestito nell’acquisto di terreni, società e beni immobili, intestati ai familiari o a soggetti terzi per eludere la normativa antimafia.

Il Tribunale di Reggio Calabria, accogliendo le risultanze investigative della Divisione Polizia Anticrimine, con il provvedimento ha disposto la confisca di due appezzamenti di terreno, un appartamento e una impresa individuale, tutti a Rizziconi.