Cosche in guerra per imporre la nuova “famiglia”: blitz nel crotonese, diversi arresti
Una nuova famiglia mafiosa, una guerra per imporsi e controllare il territorio, alcuni omicidi già pianificati. C’è tutto questo nelle carte dell’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, diretta dal procuratore Nicola Gratteri, che stamani ha fatto scattare un blitz che ha portato all’arresto di diversi soggetti, 23 in tutto, ritenuti appartenenti alle cosche di ‘ndrangheta del Crotonese.
L’OPERAZIONE, eseguita dagli uomini delle squadra mobile di Crotone e dallo Sco, il Servizio centrale operativo della polizia di Stato, insieme ai colleghi delle mobili di Catanzaro, Taranto, Mantova e dei reparti prevenzione crimine di Cosenza, Vibo Valentia e Siderno, ha colpito presunti esponenti di spicco dei clan del capoluogo e delle popolose cittadine di Isola Capo Rizzuto e Petilia Policastro. Le manette sono scattate anche in alcune città del Nord Italia.
LE ACCUSE contestate dalla Dda sono a vario titolo di associazione mafiosa, tentato omicidio, estorsione, tentata rapina, incendio, porto e detenzione illegale di armi e munizioni.
Le indagini sono partite da alcuni episodi di incendi e danneggiamenti avvenuti ad Isola Capo Rizzuto alla fine dello scorso anno.
Eventi criminosi che hanno acceso l’attenzione della mobile del capoluogo pitagorico, diretta da Nicola Lelario, e che ha portato gli investigatori a voler approfondire meglio le nuove dinamiche che si stavano sviluppando proprio nella cittadina alle porte di Crotone.
La polizia ha voluto vederci chiaro, in particolare, sui nuovi “equilibri” e “assetti” criminali che via via si stavano costituendo tra le famiglie di ‘ndrangheta storicamente radicate su quel territorio e nelle zone limitrofe.
GLI INDAGATI
Sono 23 in tutto i soggetti coinvolti nell’operazione e raggiunti dalla misure. Si tratta di Salvatore Arena (1991) di Isola di Capo Rizzuto; Brook Asrat Seyoum (1987), Etiope residente ad Isola; Gianfranco Calabretta (1987), di Isola; Antonio Capicchiano (1977), di Isola; Orlando Capicchiano (1993) di Isola; Salvatore Capicchiano, detto Porcedduzzu (1975) di Isola; Cesare Carvelli (1985) di Crotone.
Rosario Curcio, detto Pilirusso (1960) di Petilia Policastro; Rocco Devona, detto Fettina (1984) di Crotone; Antonio Gentile (1968) di Isola; Giuseppe Gentile, detto Pepè (1974) di Isola; Alessandro Giardino (1998) di Isola; Tommasino Ierardi (1977) di Petilia Policastro; Antonio Lentini (1999) di Isola; Francesco Macrillò (1993) di Isola.
Antonio Manfredi (1999) di Isola; Luigi Manfredi (1997) di Isola; Giovanni Muccari (1988) di Isola; Antonio Nicoscia, detto Macchietta o Mulinello, (1977) di Isola; Antonio Nicoscia (1987) di Isola; Santo Claudio Papaleo (1988) di Isola; Carmine Serapide (1987) di Isola e Antonio Sestito (1978) di Isola.
I dettagli dell’operazione saranno spiegati dagli inquirenti nel corso di una conferenza che si terrà alle 11 presso la Procura di Catanzaro.