Omicidio a Foresta di Petilia, assassinato Vincenzo Manfreda
Omicidio stamattina nella frazione Foresta di Petilia Policastro, nel Crotonese. A cadere sotto i colpi d’arma da fuoco, Vincenzo Manfreda, originario di Mesoraca. Sul posto sono giunti i militari della Compagnia dei carabinieri di Petilia Policastro per i primi rilievi del caso. Manfreda è considerato dagli inquirenti uno degli esponenti di spicco della criminalità organizzata nel Petilino.
LA VITTIMA sarebbe parente dell'omonimo Vincenzo Manfreda, 36 anni, arrestato nel luglio scorso (ed era finito ai domiciliari nell’agosto 2011) nell’ambito dell’operazione “Vicolo stretto” che ha riguardato i comuni di Petilia Policastro, Cotronei e Mesoraca. Nel corso dell’indagine scattarono 9 arresti e 9 obblighi di dimora a soggetti ritenuti affiliati ai clan della zona che gestivano un fiorente giro di spaccio di sostanze stupefacenti (marijuana e cocaina) a villaggio Palumbo, centro turistico calabrese.
H 11:30 | Vincenzo Manfreda, 45 anni è stato ucciso, probabilmente a colpi di fucile, in un maneggio di suo proprietà in località Taglio a Foresta di Petilia Policastro. L'uomo è stato freddato poco dopo le 8 di stamattina. Manfreda era stato inplicato nell'operazione Mala Erba, del 23 marzo 2010. In precedenza, era stato arrestato con l'accusa di aver fatto parte del commando che tese un agguato a due poliziotti nella stessa frazione Foresta.
H 13:39 | Secondo quanto emerso dai rilievi effettuati dal medico legale, il 47enne, originario di Mesoraca ma residente da tempo nella frazione Foresta del comune di Petilia Policastro, è stato freddato con tre colpi di fucile caricato a pallettoni che lo hanno raggiunto alle spalle, ad un braccio ed alla testa. L'uomo è stato sorpreso mentre usciva da un terreno di sua proprietà, in località Chianette, dove pare stesse realizzando un maneggio. I familiari, che non lo hanno visto rientrare a casa per la notte, questa mattina si sono messi alla sua ricerca finché, intorno alle otto, il fratello e due operai hanno scoperto il cadavere a terra, a fianco alla sua autovettura Fiat Freemont ferma davanti al cancello dell'azienda.
Sul posto si sono recati il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Francesco Iacono, i militari della compagnia di Petilia Policastro agli ordini del capitano Claudio Martino, quelli del nucleo investigativo del comando provinciale di Crotone diretti dal capitano Valerio Palmieri e gli investigatori della squadra Mobile di Crotone guidati dal dirigente Cataldo Pignataro. A coordinare le indagini, in questa prima fase, e' il sostituto procuratore di turno Enrico Colagreco che trasmettera' gli atti alla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.
H 17:36 | Le modalità dell’omicidio Manfreda, per gli inquirenti sono tipicamente mafiose. A far prediligere questa pista, anche lo spessore criminale dell’uomo ucciso, che era un sorvegliato speciale e ritenuto personaggio di spicco del sodalizio criminale petilino. Il pm della Procura della Repubblica di Crotone, Enrico Colagreco, sta seguendo le indagini che, però, dovrebbero passare la Dda di Catanzaro, alla quale sarà trasmesso il fascicolo dell'inchiesta. Dai primi rilievi il cadavere è stato raggiunto dai tre colpi di fucile sparati dall'assassino alla schiena, ad un braccio ed al volto, con il classico colpo di grazia. Manfreda è morto istantaneamente.