Omicidio Vona: cinque fermi, arrestati i presunti killer
Cinque persone accusate dell'omicidio di Valentino Vona e del tentato omicidio del fratello Giuseppe, compiuto a Petilia Policastro il 21 aprile scorso, sono state fermate dai carabinieri di Crotone in esecuzione di un provvedimento emesso dal procuratore Vincenzo Lombardo e dall’aggiunto Giuseppe Borrelli della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.
Ai cinque viene contestato il reato di omicidio, tentato omicidio e porto abusivo di armi con l'aggravante delle modalità mafiose.
Le indagini sono scattate dopo l'omicidio di Vincenzo Manfreda del marzo scorso sempre a Petilia Policastro, nel crotonese. Secondo gli inquirenti l'omicidio di Vona potrebbe essere stata una risposta all’assassinio di Manfreda.
I provvedimenti di fermo sono stati emessi in via d'urgenza per impedire che venissero commessi altri fatti di sangue che, sempre secondo gli inquirenti, erano già in fase di imminente esecuzione ed era prevista anche in luoghi pubblici, strade affollate e centri abitati, con conseguente rischio per l’incolumità di terzi, finalizzati al raggiungimento di nuovi equilibri fra le cosche operanti fra Mesoraca e Petilia Policastro.
h 11:35 | Gli arrestati sono Salvatore Comberiati, Giuseppe Scandale, Tommaso Ierardi, Luigi Lechiara e Giuseppe Pace. In tutto sono 6 le persone fermate, tra cui una detenuta, gravemente indiziate dell`omicidio e del tentato omicidio di due fratelli Valentino Vona, 21 anni, e Giuseppe Vona, 26 avvenuti il 21 aprile a Petilia Policastro, nell`entroterra crotonese. La persona già denetuta è Michael Pace, arrestato nel maggio scorso perchè trovato armato mentre era in auto per le strade di Petilia. Tutti avrebbero preso parte all'organizzazione dell'omicidio e del tentato omicidio dei Vona, tranne Comberiati, che è stato fermato solo per detenzione di armi. Nel corso della perquisizione a casa, i carabinieri hanno trovato due fucili calibro 12, uno a pompa ed uno sovrapposto ed una mitraglietta Spectra oltre a munizioni, due passamontagna e guanti in lattice sporchi di sangue.
h 12:47 | Dalle indagini è emerso un “traggiro di mafia”, l’omicidio Manfreda sarebbe, infatti, maturato in ambienti vicini allo stesso ex capo cosca, nell’ambito di un riequilibrio interno della ‘ndrina. Mentre, il tentato omicidio di Giuseppe Vona, il vero obiettivo dell’agguato, sarebbe nato dal tentativo di fare credere che fosse il responsabile dell’omicidio di Vincenzo Manfreda.