Petilia Policastro. Minacce dopo racconto pentito, arrestato
Ha letto su un giornale le dichiarazioni di un pentito sul coinvolgimento di una persona nell'omicidio del fratello ed ha deciso di minacciare la famiglia della persona accusata. Per minacce e porto abusivo d'armi, aggravati dal metodo mafioso, i carabinieri hanno così arrestato a Petilia Policastro, Giuseppe Vona, di 29 anni.
Vona era scampato all'agguato nel quale fu ucciso il fratello Valentino. Le indagini sono dirette dal pm della Dda di Catanzaro, Domenico Guarascio. il 19 gennaio 2015, un quotidiano locale aveva riportato alcune dichiarazione del collaboratore di giustizia Domenico Pace, da cui emergevano le dinamiche riguardanti l’omicidio avvenuto nell’aprile del 2012 di Valentino Vona, fratello dell’arrestato, e il tentato omicidio proprio del soggetto tratto in arresto ieri, miracolosamente scampato all’agguato, dopo essersi dato alla fuga per i boschi della campagna petilina, nei pressi della località Marrata; l’articolo in questione riportava alcuni elementi di novità affioranti dalle dichiarazione del Pace, rispetto a quanto finora noto, in relazione all’indicazione di nuovi ed ulteriori soggetti del posto, asseritamente facenti parte del commando che fece fuoco contro i fratelli Vona.
Proprio contro uno dei nuovi soggetti indicati dal collaboratore di giustizia, è esplosa nel pomeriggio del 19 gennaio la collera di Vona, chi si è presentato presso quel domicilio minacciando di morte i componenti della famiglia e brandendo con fare intimidatorio una pistola semi-automatica; gli investigatori già 48 ore dopo riuscivano a porre all’attenzione della Procura Antimafia di Catanzaro la pericolosa situazione venutasi a creare, avendo svolto immediate e dettagliate attività di ricostruzione di quanto successo, con acquisizioni documentali, testimonianze ed con l’estrapolazione di un video – tratto da un circuito privato – nel quale si vede, in maniera nitida e inconfutabile, il Vona che minaccia i presenti puntandovi contro una pistola.
Ieri c'è stata quindi l’emissione di un provvedimento cautelare, nel quale viene addebitata al Vona una condotta particolarmente grave, ovvero minaccia aggravata, porto illegale d’armi, il tutto con l’aggravante del metodo mafioso. Il soggetto, già arrestato nell’ottobre del 2013 per detenzione di arma clandestina e nuovamente tratto in arresto con l’operazione “Tabula Rasa” dai Carabinieri di Petilia nel maggio 2014, espletate le formalità di rito, veniva quindi associato alla Casa Circondariale di Rossano.