Pil. Istat: Italia spaccata in due, in Calabria reddito e spese per famiglia più bassi del Paese
Un’Italia spaccata in due. Non è una novità. Il ricco Nord (e Nord Est) e il “povero” Sud. Se mediamente, nel nostro Paese, una famiglia può contare su un reddito che si aggira intorno a 28 mila e 500 euro annui, qui in punta allo stivale di euro se ne contano invece molti di meno.
Come al solito alla Calabria (sebbene questa volta e come consolazione non da sola ma accoppiata alla Sicilia) il primato in senso negativo nelle statistiche. Qui si vive con un reddito inferiore di dieci mila euro rispetto a quello della media nazionale: 18.500.
Lo spaccato della situazione lo fotografa l’Istat che ha analizzato il prodotto interno lordo in Italia, immortalando, dunque, la profonda spaccatura tra il Nord e il Sud del Paese.
Secondo il report nel Mezzogiorno il Pil pro capite è inferiore del 45% rispetto a quello del Centro-Nord dove si aggira tra i 35,4mila del Nord-Ovest, i 34,3mila del Nord-est e i 30,7mila del Centro.
Tra le città la più ricca del Paese è ancora una volta Bolzano (Pil pari a 42mila euro per abitante) che stride notevolmente con quello della nostra regione, ma anche con quelli di territori come l’Abruzzo (24.400 euro), la Sardegna e Basilicata (circa 20mila), il Molise (19mila) e la Puglia (18mila). In vetta alla classifica la Lombardia con 38.500 euro di media, a seguire il Trentino (36mila).
L’Istat rileva inoltre che dal 2011 la situazione al Sud è anche peggiorata aumentando il divario col Nord: nel mezzogiorno il prodotto interno lordo è inferiore dello 0,5% rispetto a quanto registrato nel 2011 ed a confronto con quello delle regioni settentrionali, dove è rimasto più o meno invariato rispetto a otto anni fa.
La Lombardia, intanto, nel 2017 ha segnato un +2,7% rispetto al 2016 mentre al Sud la situazione migliore è stata registrata in Campania e Abruzzo con un +1,6%.
LA SPESA MEDIA
I dati fanno il paio, inevitabilmente, con l’ammontare della spesa media per famiglia. Anche qui la Calabria non eccelle registrando la spesa più bassa, 1.807 euro mensili, seguita dalla Sicilia con 1.943 euro. La media italiana è di 2.564 euro correnti.
Permangono le differenze sul territorio: Lombardia, Trentino-Alto Adige (entrambe con 3.051 euro) ed Emilia-Romagna (2.958 euro) hanno la spesa più elevata. Nei comuni centro di area metropolitana si spendono mediamente 2.829 euro, 206 euro in più rispetto ai comuni periferici delle aree metropolitane e a quelli con almeno 50 mila abitanti e 375 euro in più rispetto agli altri comuni fino a 50 mila abitanti.