Sanità. Dura poco la pace tra Regione e Commissari, nomine Dg: riesplode la “guerra”
È durato poco meno di una settimana il “cessate le armi” tra la Regione Calabria e l’ufficio del Commissario alla sanità regionale.
Nemmeno mercoledì scorso l’incontro tra il governatore, Maio Oliverio (già reduce dalle accese battaglie con l’ormai ex Massimo Scura) che sembrava aver porto - sebbene con qualche riserva - il calumet della pace a Saverio Cotticelli e Thomas Shael, freschi di nomina ed in visita istituzionale al presidente della Giunta, sostenendo di condividere la volontà di quest’ultimi di “operare nel massimo della legalità e della trasparenza” e rassicurato a sua volta dal generale sulla necessità e disponibilità di “avviare una stretta e proficua collaborazione” (LEGGI).
Il casus belli che ha fatto riesplodere il conflitto istituzionale, la nomina dei Direttori Generali delle Aziende sanitarie e ospedaliere provinciali (escluse l’AO di Catanzaro e l’Asp di Reggio Calabria), che Oliverio ha intenzione di decidere durante la Giunta prevista del pomeriggio di oggi ma “senza alcuna condivisione con il nuovo commissario per il rientro dal debito Saverio Cotticelli e del sub commissario Thomas Schael” ha sbottato ieri il ministro alla salute Giulia Grillo, che ha scritto al governatore della Calabria invitandolo a fermarsi.
Ad alzare i toni è - a dire il vero - anche la titolare del dicastero definendo l’eventuale scelta dei Dg esattamente come “una dichiarazione di guerra” da parte di Olivero che non ha perso tempo anch’egli replicando alla Grillo facendo suo il valore di una “leale e proficua collaborazione tra organi dello Stato, tra lo Stato e la Regione” ma rimarcando come ciò non possa che avvenire “nell'ambito delle rispettive prerogative e competenze".
Insomma, uno scontro acceso quello innescatosi tra ministro e governatore a cui si aggiungono le dichiarazioni tutt’altro che riappacificanti dei deputati 5Stelle Francesco Sapia e Dalila Nesci, della commissione Sanità.
I pentastellati fanno riferimento proprio alla risposta di Oliverio alla Grillo, in cui il primo ha voluto sottolineare con forza l’intenzione di non voler cedere alla subalternità al Governo dicendosi convinto degli “insuccessi” del commissariamento della sanità negli ultimi anni, e ricordandole di aver già anticipato ai nuovi commissari l’intenzione di procedere alla scelta dei Dg anche “per consentire la riapertura dei termini dei concorrenti alla nomina di direttori generali, al fine di avere una platea la più larga possibile”, ha spiegato.
Secondo Sapia e Nesci, però, il governatore pretenderebbe “di esercitare a tempo scaduto le proprie prerogative riguardo alla nomina dei vertici delle aziende del Servizio sanitario della Calabria” dimenticando “d'aver omesso, benché obbligato dalla legge, l'avvio della procedura di decadenza di sette direttori generali protagonisti di disavanzi di bilancio, per cui pende un nostro esposto alla Procura di Catanzaro".
I parlamentari 5Stelle si chiedono pertanto se per Oliverio esercitare le proprie prerogative significhi “riconfermare manager che non hanno rispettato l'equilibrio di bilancio e che ciononostante hanno ricevuto un premio di svariate migliaia di euro mentre andavano per legge rimossi; che hanno esercitato le loro funzioni non avendone alcun titolo; che in mancanza della prescritta autorizzazione hanno tentato di nominare 14 primari e che con procedure disinvolte hanno affidato a fine mandato incarichi dirigenziali a loro cari e alla moglie del politico Franco Pacenza".
Insistono, poi, i deputati Grillini, rinfacciando al governatore di fingere di non comprendere le ragioni “del garbato ma deciso invito del ministro Grillo alla correttezza istituzionale” e ricordandogli come prima della designazione di Cotticelli e Schael da parte del Governo, la Regione “ha pubblicato un avviso, per i nuovi direttori generali, non in linea con le norme vigenti e avente due diverse scadenze per la presentazione delle domande”.
Sapia e Nesci, infine si domandano se Oliverio “ha capito o no che non è più possibile utilizzare la sanità per clientelismo elettorale e che il ministro Grillo gli ha dato un ultimatum?”.