‘Ndrangheta: operazione “Hydra”, contestati attentati a pentiti
Il nuovo gruppo criminale che aveva preso le redini della cosca Vrenna-Corigliano-Bonaventura, dopo la raffica di arresti avvenuta negli anni scorsi a seguito delle maxi operazioni Heracles e Perseus, e che secondo gli inquirenti era capeggiato da Antonio Vrenna, figlio del boss pentito Pino Vrenna, avrebbe compiuto anche alcuni attentati contro collaboratori giustizia, in particolare contro i crotonesi Luigi Bonaventura, Vincenzo Marino e Domenico Bumbaca. Al primo fu incendiato il ristorante 'Le tre caravelle' che possedeva sul lungomare crotonese; attentato che sarebbe stato compiuto da Antonio Vrenna, Salvatore Ciampà e Giuseppe Passalacqua; a Vincenzo Marino fu danneggiata l'auto a colpi di pistola, poi toccò a quella di una cugina e infine venne lasciata una bottiglia di benzina davanti alla porta di casa della madre. Ancora più pesanti le intimidazioni contro Domenico Bumbaca: secondo gli inquirenti Mario Stirparo, su disposizione di Antonio Vrenna e Salvatore Ciampà, avrebbe dato fuoco all'abitazione dei suoi genitori che rischiarono la vita nell'incendio; poi furono esplosi colpi di pistola contro la porta d'ingresso dell'abitazione della sorella nella quale si erano trasferiti i genitori e infine furono esplosi colpi di fucile contro un box in uso alla madre del collaboratore. Nel provvedimento di fermo emesso questa mattina si fa cenno anche “a pericolose azioni intimidatorie contro magistrati inquirenti” che il gruppo criminali prevedeva di compiere.