Canale degli Stombi: Commissione interdice navigazione, sanzioni per i contravventori

Cosenza Cronaca

La Commissione Straordinaria del comune di Cassano All’Ionio, con un’ordinanza, ha interdetto dalla foce sino alle Porte vinciane del Canale degli Stombi la navigazione con qualsiasi tipologia di unità proveniente o diretta ai Laghi di Sibari.

Il provvedimento è stato adottato a seguito di un sopralluogo effettuato dal responsabile del settore lavori pubblici presso lo stesso canale e che ne ha confermato lo stato di insabbiamento della foce.

Nello specifico si tratta di un’ordinanza della Capitaneria di Porto di Corigliano, con la quale è stato disposto il divieto della navigazione e la balneazione, la pesca, l’attività subacquea e di superficie, a garanzia di un idoneo gradiente ai fini della sicurezza della navigazione e della salvaguardia della vita umana.

“I contravventori dell’ordinanza, - si legge nell’atto - saranno ritenuti responsabili per i danni che dovessero arrecare a cose, a loro stessi o a terzi in conseguenza dell'illecito comportamento, e saranno puniti, con la sanzione prevista dall’art. 3 del “Regolamento Comunale per l’applicazione delle sanzioni amministrative per violazione delle Ordinanze e dei Regolamenti Comunali”.

Gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria, nonché gli appartenenti ad organi aventi titolo in forza di disposizioni legislative o regolamentari, sono stati incaricati dell'esecuzione dell’ordinanza, di cui copia è stata trasmessa al Settore Polizia Locale e a tutti gli altri organi di polizia presenti sul territorio per l’esecuzione e per i controlli di competenza: alla Procura della Repubblica di Castrovillari, alla Capitaneria di porto di Corigliano Calabro, alla Tenenza dei Carabinieri di Cassano All’Ionio, all’Ufficio locale marittimo di Trebisacce, e al Consorzio di bonifica integrale dei bacini dello Jonio Cosentino di Trebisacce.

Avverso il provvedimento commissariale è ammesso ricorso al Tar entro il termine di 60 giorni dalla data di affissione all’albo pretorio o dalla successiva data di notifica.

Nel termine di 120 giorni, decorrenti dalla stessa data, è possibile invece proporre ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.