‘Ndrangheta a Lamezia. Sequestrati e confiscati beni per circa un milione e mezzo di euro
La Guardia di Finanza di Lamezia Terme ha sequestrato e confiscato oggi dei beni mobili e immobili a sei persone ritenute esponenti di spicco e loro presunti prestanome, di una pericolosa cosca di ‘ndrangheta della zona.
Si tratta in particolare di Giuseppina Giampà e di Aldo, Aurelio, Rosario, Antonio e Luigi Notarianni. Su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro è stata emessa a loro carico la misura che ha riguardato tre ville di pregio, delle quali una in corso di costruzione, tutte nella città della Piana; un terreno con annesso appartamento; un altro terreno all’interno del quale è stata costruita abusivamente una villa di pregio; due motocicli e nove autovetture, tra cui una d’epoca: il tutto un valore complessivo stimato in circa un milione e mezzo di euro.
Le investigazioni avrebbero dimostrato come i beni nella disponibilità delle sei persone sarebbero stati di un valore del tutto “sproporzionato ed ingiustificato” rispetto ai redditi leciti dichiarati ed al tenore di vita mantenuto.
Le indagini - sottolineano gli inquirenti – consentirebbero di mettere pienamente in luce “la spiccata pericolosità sociale” dei soggetti interessati e “la dedizione degli stessi a traffici delittuosi” dei cui proventi sia essi che i loro familiari avrebbero vissuto abitualmente, in modo agiato, e per anni.
Proprio in ragione di questa presunta pericolosità sociale che per gli investigatori sarebbe stata “analiticamente dimostrata dai complessi elementi acquisiti” con le indagini, è stata inoltre applicata nei confronti di tre di loro Antonio, Rosario e Luigi Notarianni la misura della sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per la durata di 4 anni.