Porto, comunicato dei consiglieri comunali Pdl Crotone
L’incontro istituzionale sullo sviluppo dello scalo portuale di Crotone dimostra come in città ci sia anche una classe politica che agisce in modo concreto nell’interesse del territorio e l’arrivo in città di personaggi ai massimi livelli in fatto di specifiche competenze, come il rappresentante del Ministero delle Infrastrutture, quello dell’associazione delle imprese nautiche o dei porti turistici rimasti sorpresi da tanta bontà di presupposti di rilancio vanificati della zona portuale, è da individuare nell’occasione unica di avere due rappresentanti di primo piano nella Regione Calabria che conta, la Vicepresidente Stasi e l’assessore Pugliano ai quali bisogna riconoscere il lavoro sinergico che stanno effettuando al di là di schieramenti politici ed accomunati nell’azione solo dall’appartenenza alla stessa bandiera del territorio crotonese. Il loro entusiasmo coinvolge anche comune e provincia e finalmente comincia a girare qualcosa.
L’individuazione del porto di Crotone come mezzo per sfangare la città dall’isolamento cui è costretta è da perseguire assolutamente specie in considerazione del fatto che la ripresa economica di Crotone non può che passare da un Turismo (di proposito la T maiuscola) ad alti livelli concertato con la ricchezza naturale del sito archeologico e man mano da concretizzare nella creazione di un vero polo culturale che può partire da Pitagora passare anche dall’archeologia industriale e finire ad un campus universitario di ingegneria nautica, al tempo stesso, la realizzazione del progetto dell’area porto, così come fotografata dalla Vicepresidente della Regione Antonella Stasi, porrebbe fine al quel perverso sistema da serpente che si morde la coda secondo il quale a Crotone non arriva la sviluppo perché mancano le infrastrutture ed al tempo stesso mancano le infrastrutture perché non esiste un’economia sviluppata.
Certo da soli non possiamo farci passare l’autostrada né ricrearci una ferrovia degna di questo nome ma l’azione concertata, veloce ma ponderata, fra Ente Regionale ed enti locali può far saltare il tappo dell’area industriale che per i noti problemi di bonifica rappresenta un freno al rilancio dell’economia crotonese, in quest’ottica la creazione di un porto proiettato sul mediterraneo capace di attirare gestori privati, unitamente ad un cambio di passo dell’imprenditoria locale troppo ancorata al prodotto tipico ed al mantenimento concreto dell’aeroporto su cui verranno investiti da Regione ed Enac 18 milioni di Euro può e deve rappresentare l’impulso decisivo per la rinascita di un territorio che da troppo tempo ristagna su se stesso e da cui è reiniziata una lenta ma progressiva emigrazione di giovani e menti migliori.
Questo forzato ritorno alle origini che si concreta nell’individuazione di una risorsa che madre natura ci ha dato come il mare è come un riconoscimento che sinora poco e niente si è fatto per il rilancio di questa città, vittima a volte di incompetenze ed incapacità e a volte di lotte politiche intestine che hanno lasciato vincitori poveri con un cumulo di macerie per bottino, macerie che, anche a breve, verranno fatte passare per credito da riscuotere.