Operazione Clone, indagato funzionario della motorizzazione di Crotone
Non si chiude l’indagine che ha portato nel gennaio scorso all’operazione denominata “Clone” e con cui i carabinieri della compagnia di Cirò Marina avevano fatto scattare le manette ai polsi di sei persone indagate per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio e alla ricettazione di autovetture (LEGGI).
Gli stessi militari della cittadina ionica crotonese hanno notificato oggi un avviso di conclusione delle indagini preliminari, emesso dalla Procura della Repubblica del capoluogo, a carico di un funzionario della motorizzazione civile locale.
Si tratta di un ingegnere che come responsabile del procedimento per l’immatricolazione dei veicoli che provenivano dall’estero, è accusato di aver effettuato i dovuti i controlli previsti dalla legge, non rilevando la mancanza dei documenti necessari delle vetture appunto da immatricolare. Inoltre, avrebbe omesso di effettuare i riscontri, rilasciando irregolarmente i nulla osta.
L’operazione Clone fece luce su un giro di auto di grossa cilindrata e di prestigio acquistate da clienti ignari di quanto, secondo gli investigatori, si celava dietro. Vetture che nonostante di un certo valore sul mercato venivano infatti vendute a prezzi ritenuti troppo convenienti.
Si sarebbe trattato infatti di auto “ripulite”, in particolare - come spiegarono allora i carabinieri - clonate copiando esattamente i modelli, i documenti e i numeri di serie da mezzi soprattutto spagnoli e poi collegandoli ad altre auto del tutto simili e rubate.
Le indagini partirono grazie ad un carabinieri che ad un posto di blocco si insospettì per alcuni segni evidenti di effrazione presenti sulla carrozzeria e per delle “anomalie” sul numero di serie di una vettura fermata e controllata.