‘Ndrangheta: cognata boss Soriano passa dal carcere ai domiciliari
Passa dal carcere ai domiciliari Graziella Silipigni, 48enne di Pizzoni di Filandari, cognata del boss Leone Soriano, arrestata nel marzo dello scorso anno nell’ambito dell’operazione dei carabinieri denominata “Nemea” (LEGGI).
Il Tribunale del Riesame Catanzaro ha accolto l’istanza presentata dai suoi avvocati, Daniela Garisto e Diego Brancia.
La donna lascia così il carcere in attesa di essere giudicata il prossimo 25 marzo dal Tribunale collegiale di Vibo Valentia, dopo il rinvio a giudizio disposto dal gup di Catanzaro.
L’accusa per Graziella Silipigni, madre di Giuseppe Soriano, è di associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, detenzione illegale di armi e stupefacenti. Tutti reati aggravati dal metodo mafioso.
I legali della 48enne avevano già avanzato un’istanza di revoca della misura cautelare personale della custodia in carcere il 12 febbraio scorso, in quella sede però il gup di Catanzaro aveva dichiarato inammissibile la richiesta sulla scorta di alcune considerazioni di carattere processuale.
Gli avvocati Garisto e Brancia hanno così proposto il ricorso al Tribunale del Riesame che ha accolto integralmente in appello quanto richiesto disponendo per la Silipigni la misura meno gravosa.
La donna è imputata in Appello a Catanzaro nel processo scaturito dall’operazione “Ragno” (LEGGI) per la tentata estorsione al “Pasticcino” e nei suoi confronti è stata chiesta una condanna a 3 anni e 4 mesi di carcere.