Sfollati Thurio, Gallo: “Figli di un dio minore. Che fine hanno fatto le promesse?”
«Gli sfollati di Thurio? Figli di un dio minore. Lasciati senza casa dall’esondazione del Crati, dopo quattro mesi non possono rientrare nelle loro abitazioni perché manca la bonifica, ma intanto vengono sfrattati dagli alberghi che li ospitano perché il Comune non ha più soldi per pagare l’ospitalità. Una vergogna di Stato». Non usa mezzi termini il consigliere regionale Gianluca Gallo in relazione alle vicende che in questi giorni, ed ormai da mesi, stanno interessando decine di nuclei famigliari residenti a Thurio, popoloso borgo rurale di Corigliano-Rossano interessato, il 28 Novembre del 2018, dall’esondazione del vicino fiume Crati.(LEGGI)
«Una volta ritiratesi le acque – ricorda il capogruppo della Cdl – i tecnici dell’azienda sanitaria evidenziarono come la fanghiglia lasciata dal fiume fosse composta di sostanze ad elevata capacità inquinante, potenzialmente nocive per la salute umana. Situazione che avrebbe dunque reso necessarie tempestive operazioni di bonifica. Questo avveniva lo scorso Dicembre: ad oggi, incredibilmente, non si è ancora provveduto. Esistono dunque inadempienze e responsabilità evidenti, il cui prezzo è tuttavia interamente pagato dalla gente di Thurio, abbandonata dalle istituzioni nell’indifferenza generale».
Prosegue Gallo: «E’ il caso di chiedere e di capire se per i fatti di Thurio si sia ritenuto opportuno promuovere procedura di accesso al Fondo di solidarietà dell’Unione Europea, attivato più volte nel recente passato, anche in Italia, per eventi alluvionali, sebbene di maggiore portata. E poi, ancora, è doveroso verificare che fine abbiano fatto gli impegni annunciati dal Governo, che a Dicembre con l’approvazione del Decreto Fiscale aveva riservato alla Calabria uno stanziamento di 500 milioni per far fronte ad eventi calamitosi. E se né l’una né l’altra strada fosse stata seguita», aggiunge l’esponente della Cdl, «è giusto sollecitare chiarimenti sulle motivazioni – magari tecniche, ammesso che ve ne siano – di siffatte scelte e comunque domandare perché, tra Regione, Governo e Protezione Civile, nessuno sia finora stato in grado non solo di procedere alle necessarie operazioni di bonifica ma neppure di garantire assistenza a decine di persone senza più casa né lavoro, attingendo ai Fondi di solidarietà esistenti o ricorrendo allo stanziamento di risorse straordinarie per impedire, per come invece sta accadendo, che ogni onere fosse invece riversato sul Comune».
Conclude Gallo: «Quello che si sta verificando a Thurio è un fatto vergognoso. Per quanto mi riguarda, alla prima occasione utile ne investirò formalmente il Consiglio regionale, perché la si smetta di giocare a nascondino. Sin da ora, però, pubblicamente rivolgo un appello al presidente Oliverio perché con la sua giunta si impegni ad horas a deliberare uno stanziamento urgente in favore degli sfollati di Thurio, se non altro per evitare nell’immediato che gli sfollati vengano sbattuti per strada: sarebbe un’autentica offesa ai più elementari principi di giustizia e solidiarietà».