Infiltrazioni mafiose: Tar accoglie la richiesta di sospensiva della ditta Cir Sas
Il Tar Calabria ha accolto la domanda di sospensiva proposta dalla ditta CIR SAS di Antonio Lo Bianco, rispetto al provvedimento emesso dalla Prefettura di Vibo Valentia di diniego di iscrizione nella white list. Il Tribunale, accogliendo i rilievi dell’avvocato Francesco Sabatino, ha evidenziato che una qualsivoglia influenza nelle scelte aziendali “non può certamente essere desunta dalla mera considerazione (che sarebbe in sé errata e in contrasto con i principi costituzionali) che il parente di un mafioso sia anch’egli mafioso (Cons. St., Sez. III, 23 marzo 2018, n. 3720), non apparendo possibile stabilire alcun “automatismo” tra legame parentale e sussistenza del rischio di infiltrazioni; dovendo invece il rischio di permeabilità mafiosa dell’impresa essere sempre ancorato a condotte sintomatiche e fondarsi su una serie di elementi fattuali concreti e certi, idonei a rappresentare l’esistenza del suddetto pericolo”.
Nel presente giudizio la difesa aveva peraltro rilevato la particolare posizione di Lo Bianco Nazzareno, padre del ricorrente, tratto in arresto nell’Operazione “Nuova Alba” che tuttavia era stato assolto, risarcito per l’ingiusta carcerazione patita, con conseguente revoca della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S..