Tentato omicidio a Girifalco, giovane arrestato respinge accuse
Ha respinto in ogni modo l'accusa di tentato omicidio che gli viene contestata Pio Emanuele Palaia, catanzarese di 25 anni, accusato di essere il responsabile delle gravi ferite da arma da taglio riportate il 14 gennaio scorso da Francesco Lavecchia, 39 anni, dopo una colluttazione. Palaia e' comparso oggi per l'interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari Maria Rosaria Di Girolamo, che ha firmato l'ordinanza di custodia in carcere emessa su richiesta del pubblico ministero Paolo Petrolo in base ai gravi indizi raccolti dai carabinieri. In aula, affiancato dall'avvocato Vincenzo Attisani, Palaia ha detto al gip che al mentre Lavecchia veniva ferito, a Girifalco, lui si trovava a Catanzaro, e che solo dopo aver saputo quello che era accaduto al 39enne, suo conoscente da lungo tempo, e' tornato indietro, anche perche' gli era stato comunicato che lo stavano cercando. Un racconto lungo e dettagliato quello di Palaia che, secondo la difesa, e' congruo e logico, ma che deve fare i conti con le parole del ferito, il quale ha indicato il 25enne come il suo aggressore, nonche' con la versione di un altro testimone oculare che dice di aver visto Palaia, la mattina dell'aggressione, nei pressi del luogo teatro del fatto di sangue. La difesa comunque ha asserito con forza che sia la gravita' degli indizi che le esigenze cautelari sarebbero scemate al punto tale da consentire al gip di revocare il provvedimento di custodia cautelare in carcere per il giovane indagato, o almeno di sostituirlo con la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari. In proposito il giudice ha mandato gli atti al pubblico ministero perche' dia il proprio parere, riservandosi dunque la decisione, che dovrebbe arrivare tra un paio di giorni.