Salvini in Calabria per consegna bene confiscato: “Chiesa ci mette la faccia. Stato vince contro la ‘ndrangheta”
Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, è giunto stamani a Platì per la consegna alla Diocesi di Locri-Gerace di un bene confiscato.
“Ringrazio la Chiesa che ci si è messa con la faccia. Ogni tanto ci sono polemiche e questa è la squadra che vince”. Ha detto il ministro, che ha poi aggiunto: “Ringrazio la magistratura, le Procure, che, sotto organico e sotto sforzo, ci stanno mettendo l’anima e ci permettono di vivere giornate come queste che per me è cominciata stamattina alle 6.30 con la telefonata del comandante della Guardia di Finanza che mi ha detto 'ministro so che stai per andare in Calabria, abbiamo confiscato 215 milioni di euro di beni alla 'ndrangheta in Calabria stanotte'. E poi mi chiama il comandante dei Carabinieri: 'ministro è stato preso quello che è sospettato di aver sparato alla bambina che sta combattendo per la vita al Santo Bono di Napoli'”.
Salvini ha aggiunto: “C’è anche da capire cosa va e cosa non va nella burocrazia italiana, perché la confisca di questo immobile risale al 1999 e siamo nel 2019. Non è sano - ha aggiunto Salvini - anche perché è il modo migliore per fare un favore alla 'ndrangheta. Dicono ‘finché il bene ce l’avevo io, finché l’azienda ce l’avevo io, finché il negozio ce l’avevo io, finché l’appartamento ce l’avevo io, era vivo e funzionava. L’ha preso lo Stato ed è lì fermo’. Quindi - ha - per me con oggi si vince la battaglia”.
Diversi i temi trattati in occasione dell’incontro. Salvini non si è tirato indietro alle domande dei cronisti presenti ed ha affrontato senza mezzi termini il tema della ‘ndrangheta.
“Lotta alla ‘ndrangheta, allo spaccio di droga, che è il primo business della ‘ndrangheta, e lotta per rilanciare il lavoro. Parlerò con i colleghi ministri perché c’è un mare stupendo, ma non ci sono infrastrutture, non ci sono strade, non ci sono ferrovie, ci sono difficoltà negli aeroporti. Non ci sono stabilimenti balneari, non ci sono piani spiaggia, non c’è la manutenzione”. Ha affermato il ministro dell’Interno.
Ai giornalisti che chiedevano un commento su quanto affermato dal vice premier Luigi Di Maio secondo il quale la “lotta alla cannabis light non è una priorità”, Salvini ha risposto: “La lotta alla droga è una priorità, la droga arricchisce la malavita e brucia i cervelli. Lo dicono i medici, non lo dice il ministro dell’Interno”.
“Il Consiglio superiore della Sanità – ha aggiunto- ha messo per iscritto che non ci sono droghe più o meno leggere che fanno più o meno male, la droga fa male, brucia il cervello, brucia il fegato, fa male alla testa, fa male alla salute. Tutte sono priorità, non c’è una droga meno priorità degli altri”.
Il ministro ha aggiunto: “Sono orgoglioso di quello che le forze dell’ordine fanno come arresti, indagini, sequestri, confische, ma poi c’è fame di lavoro, perché la ‘ndrangheta cresce dove c’è disoccupazione. Qua è pieno di bambini, Platì è uno dei paesi col più alto tasso di natalità ma, ahimè, anche col più alto tasso di disoccupazione”.
In vista delle Europee, Salvini ha risposto alle domande dicendo: “Non commento i sondaggi mai. Mi tengo l’affetto della gente e la soluzione dei problemi e se la Lega sarà il primo partito in Europa oltre che in Italia sarà una buona notizia per tutti gli italiani perché le idee ce le abbiamo ben chiare”.
Al ministro sono arrivate anche domande sul nuovo “terremoto” scoppiato in Calabria: “Non fatemi commentare le inchieste. Commento, però, l’incapacità amministrativa, da osservatore, che lascia la Calabria indietro rispetto a tantissime altre regioni d’Italia in termini di infrastrutture, di sanità, siamo stati costretti a commissariare intere aziende sanitarie”.
“Non ci sono servizi sanitari - ha aggiunto Salvini - ci sono liste d’attesa incredibili, ci sono ospedali chiusi, medici che mancano, evidentemente c’è una gestione fallimentare della Regione Calabria al di là di responsabilità penali che non sta a me giudicare. E’ gestita male la Regione, a prescindere da colpe”.
Prima della cerimonia di consegna il ministro ha partecipato alla scopertura della targa della via intitolata al “brigadiere Antonino Marino, Medaglia d’Oro al Valore Civile, comandante di Stazione dei Carabinieri, caduto nella lotta alla 'ndrangheta”.
“Ringrazio la vedova e i figli di Antonino Marino, ringrazio i colleghi carabinieri che hanno raccolto il suo testimone di onore, di coerenza, lealtà, coraggio, sacrificio, battaglia”. Ha detto il Ministro.
"Sento delle zanzare, delle mosche, andate a trovare Oliverio... Anche per questo al governo ci stiamo occupando di educazione e regole, e comunque queste cose non mi fanno paura nemmeno un po'. No a 50 sfigati dei centri sociali". Ha detto Salvini in merito al gruppo di contestatori, tra cui anche precari dei Vigili del Fuoco aderenti al sindacato di base Usb, che sta protestando con fischi e cori al comizio del leader della Lega, Matteo Salvini, a Catanzaro. (LEGGI)
Riferimenti anche alla castrazione chimica. Salvini è un fiume in piena parla delle pene da dare a chi “violenta una donna o un bambino”, per il ministro dell’Interno non dovrebbe essere solo “incarcerato ma va messo in condizione di non rifarlo per il resto dei propri giorni”. Ha fatto poi riferimento alla raccolta firme per “chiedere per pedofili e stupratori la castrazione chimica. Perché – ha aggiunto il ministro dell’Interno - chi mette le mani addosso a una donna e a un bambino, oltre alla galera, merita una cura. No? Si, perché chi violenta una donna o un bambino non va solo incarcerato ma messo in condizione di non rifarlo per il resto dei propri giorni. Punto”.
Si sente dunque orgoglioso che “grazie alla Lega sia legge dello Stato il diritto alla legittima difesa per chi viene aggredito a casa sua, nel suo negozio, nella sua azienda. E basta con i risarcimenti milionari ai parenti dei poveri rapinatori feriti. Nella prossima vita, invece del rapinatore fai qualcos’altro. Questo è un paese civile, dove – ha poi sostenuto il leader della Lega - entra chi ha diritto di entrare, ma gli spacciatori che fanno domanda di asilo politico se spacciano o molestano qualcuno tornano al loro paese dal primo all’ultimo”.
Dopo il passaggio dedicato alla castrazione chimica, alla droga e alle politiche il ministro decide di dedicarsi alla ‘ndrangheta. Ha affermato di aver parlato e ringraziato “i sindaci della Locride e dell’Aspromonte, che ho incontrato stamattina e che vivono tra proiettili, minacce di morte, estorsione, usura”.
Poi il piccolo spot dedicato alla confisca dei beni e al riutilizzo sociale. Perché come ha ricordato Salvini “mentre è a Catanzaro” il ministero dell’Interno “sta restituendo ai calabresi 41 ville, case, aziende confiscate alla ‘ndrangheta, perché noi vogliamo combattere paese per paese mafia, camorra e ‘ndrangheta. E mi piacerebbe che qualche figlio di papà usasse la sua voce non contro chi riporta ordine ma contro gli ‘ndranghetisti che stanno massacrando una splendida regione. Trattenete il fiato – ha concluso Salvini - per combattere la mafia e non per rompere le scatole a cittadini perbene”.
Il re dell’abbigliamento ha quindi deciso di concludere il comizio a Catanzaro indossando la sciarpa con i colori giallorossi della squadra di calcio del capoluogo calabrese, che milita in Lega Pro e ha un passato in serie A.
Ha poi detto di essere con “tutti quei calabresi che vogliono restare nella loro terra”. Ha quindi confermato di essere a Catanzaro per la politica del passato. Perché “se i politici calabresi che avete votato per 50 anni avessero fatto il loro lavoro, oggi non sarei a Catanzaro, molto semplicemente. Evidentemente qualcuno in giro diceva ‘viva la Calabria, votatemi che ci penso io’, poi ha lasciato la Calabria con strade, autostrade, porti, aeroporti, che non sono degne di un paese europee.
“Pensiamo alla situazione degli ospedali, massacrati dalla sinistra: vi prego – ha concluso Salvini rivolgendosi alla folla presente al comizio - di darci una mano a liberare la Regione dalla sinistra perché la Calabria ne ha bisogno”.
(ultimo aggiornamento 17:58)