Fauna selvatica, Cia: situazione insostenibile su tutto il territorio nazionale
La questione fauna selvatica è diventata insostenibile su tutto il territorio nazionale. La crescita dell’incidenza dei danni, prima di tutto al settore agricolo, è esponenziale. Ogni valutazione o stima viene immediatamente superata nei fatti e la legislazione vigente risulta totalmente inadeguata ad affrontare i problemi odierni. Per questo motivo, Cia-Agricoltori Italiani intende proporre una radicale riforma della legge 157/92 che regola la materia in Italia, considerata ormai obsoleta e carente a governare il fenomeno degli animali selvatici, così come a contenere i danni.
Una proposta, con sette punti qualificanti, che è stata presentata oggi, 15 maggio, a Camera e Senato. Contemporaneamente, Cia si rende protagonista di una mobilitazione generale in tutte le Regioni, anche in Calabria, oltre che nei confronti del Governo centrale, per modificare profondamente queste politiche.
Sul piano economico, la presenza eccessiva - soprattutto di ungulati - rende impossibile l’attività agricola in molte aree rurali, con crescenti fenomeni di abbandono e conseguenze negative sulla tenuta idrogeologica dei territori.
Dal punto di vista ambientale, crescono le alterazioni eco-sistemiche e i disequilibri tra specie, con l’incremento del rischio di estinzione di animali caratteristici dei nostri territori.
Infine, sul piano sociale e della salute, si diffondono malattie causate da selvatici, crescono gli episodi di incidenti stradali con numerose vittime e di aggressioni dirette anche all’uomo.
Ecco perché non si può più aspettare, c’è bisogno di norme nuove e più efficaci. Cia-Agricoltori Italiani si fa promotrice di un’organica proposta di emendamenti alla legge quadro del 1992, come base di discussione per favorire un confronto tra tutte le parti interessate, con le amministrazioni e le forze politiche. Un confronto che si ritiene debba essere aperto, ma anche tempestivo e proficuo.
In Calabria contiamo di incontrare il Governatore Oliverio – spiega il presidente Nicodemo Podella - i candidati alle elezioni europee, la deputazione nazionale, per discutere, condividere e sostenere questa nostra proposta, perché un paese civile deve tutelare tutti i suoi cittadini, anche gli agricoltori.