Armi da guerra nascoste in un terreno a Gioia Tauro, assolto 33enne
Arriva l’assoluzione dall’accusa di porto, detenzione e ricettazione di plurime armi e munizioni da guerra per il gioiese Damiano Bevilacqua, di 33 anni. La decisione è stata presa dal Tribunale Collegiale di Palmi.
Le armi erano state rinvenute in un terreno in Gioia Tauro, in contrada Vallomena, in un appezzamento adiacente a quello di proprietà di due soggetti gioiesi al tempo incriminati dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria. Quel procedimento, tuttavia, si era concluso con l’assoluzione dei due imputati da parte del gup reggino. Le indagini erano allora proseguite nel tentativo di individuare i detentori del micidiale arsenale ed erano state riaperte nel 2016 dalla Procura della Repubblica di Palmi, che aveva utilizzato nuove tecniche e metodologie per il rilevamento delle impronte digitali. Tali analisi avevano portato all’incriminazione di Damiano Bevilacqua, presente sul terreno il giorno della scoperta delle armi da parte delle forze di polizia.
Nel corso dell’istruttoria dibattimentale sono stati escussi numerosi testimoni qualificati, che hanno operato a vario titolo alle operazioni di perquisizione e al rilevamento dai dati balistici e delle impronte digitali, con le varie comparazioni avvenute nel tempo. All’esito della conclusione del dibattimento il pm, ritenendo provata la responsabilità dell’imputato, aveva richiesto la condanna ad anni sette e mesi sei di reclusione.
Nel corso delle loro arringhe i difensori del 33enne, gli avvocati Andrea Alvaro e Domenico Ascrizzi, hanno valorizzato i limiti dell’indagine, confutando analiticamente tutti gli elementi indiziari che avevano orientato l’attenzione investigativa sul Bevilacqua. Al termine della camera di consiglio i giudici hanno assolto il Bevilacqua dai reati a lui ascritti per non averli commessi.