Finisce in Brasile la latitanza del broker di cocaina della ‘ndrangheta
È finita in Brasile e dopo 5 anni la latitanza di Nicola Assisi, originario di San Giusto Canavese e considerato il più grande fornitore in Italia di cocaina al servizio dei cartelli di élite della ‘ndrangheta calabrese. L’uomo è finito in manette a Praia Grande sul di San Paolo e con lui anche il figlio Patrick, nato a Chivasso.
La Polizia Federale del Brasile, a seguito di un’indagine condotta in cooperazione internazionale con i carabinieri di Torino, coordinati dalla Dda locale e supportati dell’esperto per la Sicurezza della Dcsa nel paese sudamericano, ha arrestato i due, entrambi colpiti da un provvedimento restrittivo perché ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti e inseriti nel noto elenco dei 100 ricercati.
Nicola Assisi deve anche scontare una pena definitiva di circa 14 anni. Nel corso dell’operazione sono stati anche sequestrati due pistole, un chilo di cocaina e una macchina per replicare sigilli per container.
Qualche settimana fa, davanti alla sua villa a San Giusto Canavese, confiscata, si era svolta una notte di presidio promossa dai volontari della rete Libera che avevano spiegato che si trattava di “un’azione simbolica con un duplice obiettivo: incontrare la cittadinanza e sollecitare le Istituzioni preposte a iniziare il percorso per restituire socialmente il bene”. La villa era stata confiscata in via definitiva nel 2011.