Due casi di maltrattamenti in famiglia: provvedimenti per marito e fratello violenti

Cosenza Cronaca

Le misure cautelari degli arresti domiciliari e del divieto di avvicinamento alla parte offesa sono scattate per due distinti uomini cosentini ritenuti responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia.

Entrambe i provvedimeni - emessi dal GIP presso il Tribunale ordinario di Cosenza a seguito di richiesta della locale Procura della Repubblica diretta da Mario Spagnuolo – sono stati eseguiti nella giornata di ieri dagli agenti della Squadra Mobile del capoluogo bruzio nei confronti di L.F.F., 39enne della provincia di Cosenza, e nei confronti di I.F., 52enne cosentino

La prima ordinanza – che ha colpito il 39enne - è di allontanamento dalla case familiare e contestuale divieto di avvicinamento alla parte offesa. Arresti domiciliari invece per il 52enne.

I FATTI CONTESTATI

In particolare, nel primo caso, l’uomo, in stato di ebrezza e con condotte ripetute, avrebbe ingiuriato, vessato, minacciato e picchiato la moglie, nei cui confronti nutriva una ossessiva gelosia per la quale le addebitava storie sessuali con altri uomini.

La donna, madre di cinque figli minori, destava in un perdurante stato di ansia e paura e di un fondato timore per la sua incolumità e per quella dei figli, che in svariate occasioni sarebbero stati anch’essi oggetto di ingiurie e aggressioni, nei cui confronti il 39enne avrebbe anche sferrato violenti calci.

Vicenda del tutto diversa è quella legata alla seconda misura cautelare: in questo caso infatti si tratta del reato di maltrattamenti in famiglia del fratello maggiore verso la sorella.

L’uomo, già sottoposto alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa famigliare e del divieto di avvicinamento, avrebbe continuato a molestare e aggredire la sorella, la quale sarebbe stata raggiunta più volte presso l’abitazione dove la stessa era andata a vivere con il suo compagno, per essere ancora minacciata ed aggredita.

Tale situazione ha determinato quindi l’aggravamento della precedente misura cautelare che si è rilevata inefficace per la tutela della donna e pertanto il GIP, su richiesta del PM, ha emesso la misura cautelare coercitiva degli arresti domiciliari a carico dell’I.F. con divieto di comunicare con persone in qualsiasi modo anche con l’utilizzo di sistemi informatici.

L’elevato numero di indagini per i reati di “violenza di genere”, la loro complessità e delicatezza, la necessità di concluderle in tempi brevi, ha determinato la creazione di un gruppo di lavoro investigativo, altamente specializzato, all’interno della Squadra Mobile della Questura, che lavora in perfetta sinergia con i quattro Magistrati del corrispondente gruppo specializzato della Procura della Repubblica di Cosenza.