Il Parco Ecolandia si prepara ad accogliere la IX edizione del Face Festival
È tutto pronto al parco Ecolandia che si prepara ad accogliere la IX edizione del Face Festival. Verrà inaugurata domani, giovedì 18 luglio, la kermesse, la prima del sud, a coniugare arte, musica e sostenibilità. Il vecchio fortino verrà animato da perfomance, musica dal vivo, installazioni, djset e workshop, con un comune denominatore: l’arte contemporanea in rapporto all’ecologia.
Sono più di trenta gli artisti in mostra, cinque i concerti in programma previsti in questa edizione, sotto la direzione artistica di Paolo Genoese e Paolo Albanese: un vero e proprio museo a cielo aperto. Evento storicizzato della Regione Calabria, patrocinato dalla Regione Calabria, Città Metropolitana e dal Comune di Reggio Calabria, il Face Festival è parte integrante dei Festival in Rete con il Pentedattilo Film Festival, Miti Contemporanei, Eco Jazz e Peperoncino Festival.
Dalla galleria d’arte più piccola al mondo di Blink Circus, ambientato nel 1900, alle opere interattive volte ad esplorare i tre strati della nostra mente, come “Un penny per i tuoi pensieri” dell’artista Larissa Mollace. Dalla geografia degli spazi fisici, come quella che ritroviamo ne “La Casa Ricamata” di Maria Chiara Calvani, alla geografia degli spazi interiori espressi nell’installazione di Victoria Cojocaru, il Face Festival promuove l’arte contemporanea in tutte le sue molteplici sfaccettature. Come quelle caratterizzate da un deciso sarcasmo di Dario Agrimi.
“Tra i protagonisti italiani della nuova generazione dell’arte contemporanea, realizza opere di forte valenza concettuale e dallo spiazzamento percettivo, ricorrendo ai media più differenti, dalla pittura alla scultura, dall’installazione ambientale alla fotografia e al video”. Linguaggio essenziale, scarno e irriverente quello messo in mostra nella sua installazione Gradi di vergogna, creata da una serie di contenitori in ferro fuso contenenti petrolio e parti anatomiche che diventano sempre più nero nel tempo.
Face9 apre le porte ai visitatori alle 19:30 con l’inaugurazione delle mostre e un vernissage che prevede il tour guidato tra le opere e il SUDconscio, concept di questa nona edizione. Perché SUDconscio? Un gioco di parole, una provocazione, una sfida. Un connubio tra la parte nascosta del nostro io e la parte nascosta del Sud Italia, quella virtuosa e motore di azioni positive.
Come ogni anno, tutte le sere i visitatori potranno assistere a performance estemporanee per le vie del Parco. Tra quelle annunciate “Find me”, che si terrà il 18 luglio alle 20. Sviluppato fra Reggio Calabria e Milano, è un racconto visivo che prova a far immergere lo spettatore in un mondo diviso fra realtà e maschere, alla ricerca costante di se stessi. Il tutto immerso in un’estetica liberty, dalle atmosfere inquietanti e dai toni cupi. Il progetto, a cura di Tiziana Carbone, Domenico Lo Faro e Davide Laganà, nasce da un’idea: ricreare una situazione effimera, che vive esclusivamente nel proprio inconscio.
Sempre durante la prima serata sarà possibile partecipare all’opera green di Davide Scialò, Forest Bomb, installata all’ingresso del parco. Tutti i visitatori che arriveranno al Parco il 18 e il 19 luglio potranno, infatti, portare una piantina che verrà caricata all'interno della bomba per un’esplosione SlowMotion. Il metodo applicato, illustrato durante la presentazione del Face Festival, è quello di piantare semi differenti su terreni secchi, aspettando che sia la natura a fare il suo corso.
A partire dalle 21 spazio alla musica dal vivo. Due i concerti previsti per questa prima serata interamente gratuita. I primi a salire sul palco saranno Blair Crimmins and the Hookers. Polistrumentista vero e proprio, Crimmins scrive canzoni e arrangiamenti per una sezione di fiati in stile classico New Orleans jazz composta da tromba, clarinetto e trombone. Il suo ultimo album, intitolato Sing-a-longs!, ha guadagnato il XXI posto nella classifica delle radio EuroAmericane e gli è valso una nomination al The Georgia Music Awards come miglior artista jazz.
La giornata del 18 luglio si chiude con Yosonu, che porta al Face9 una performance non convenzionale e una nuova idea di musica contemporanea. A suonare sono il corpo, oggetti di uso quotidiano e la voce di Giuseppe Costa. “Un’opera d’arte immateriale che comunica con lo spettatore coinvolgendolo attivamente, rendendolo parte integrante della pratica performativa”. Il progetto ha ottenuto il patrocinio di Legambiente per il riuso degli oggetti e riciclo dei materiali.
Arte e ecologia si fondono in diverse delle opere presenti al Face9 e raccontano un mondo diverso, young&green. Molti degli artisti sono già arrivati in riva allo stretto: come Shendra Stucky, presente al Festival con un progetto site specific che racconta di un albero prodotto con materiali di scarto. Per realizzare questa installazione sono stati utilizzati centinaia di metri di materiale elettrico riciclato. La sua opera è una trasposizione tridimensionale di una linea che unisce tecnologia e natura.