Suoni Festival Etno Jazz prosegue: si passa dai CastrumInquartet a Giuliano Ciliberti
Sonorità etniche si fonderanno con i colori dell’alba al “Suoni” Festival Etno Jazz. Un misto di emozioni e passioni per l’evento “Suoni dell’Alba” a cura dei “I CastrumInquartet” una costola dei Castrum Sound, gruppo maggiore, e nasce per favorire la qualità del suono in situazioni più ristrette e più intime.
I Castrum, gruppo di Castrovillari, nasce nel settembre 2015 dalla passione per la musica etno popolare. Il gruppo si pone come “ambasciatore” della cultura musicale del sud Italia attraverso l’attento recupero di canti e balli della tradizione interregionale. In questa occasione userà le sonorità etniche per accompagnare il sole nascente.
Alle 21.30, nella corte del Castello Aragonese, “Quando Il Sipario Sale” primo lavoro discografico dedicato a Charles Aznavour di e con Giuliano Ciliberti “cantattore” barese che muove i suoi primi passi in quel di Castrovillari. Impegnato da oltre vent’anni nel teatro stabile “Il Purgatorio” di Bari.
Nel novembre del 2016 debutta con il primo recital italiano dedicato a Charles Aznavour. In questo spettacolo canta e racconta i pezzi più importanti e significativi della storica carriera del grande chansonnier venuto a mancare nell’ottobre del 2018. I pezzi saranno eseguiti in italiano, francese inglese e spagnolo. Lo spettacolo prevede anche un omaggio a Mia Martini ed Edith Piaf, elementi fondamentali nella carriera di Aznavour.
A chiudere la serata un viaggio attraverso le canzoni più belle di Fabrizio de André, miscelati da “Gli Arcobaleni di altri mondi”, con Sasà Calabrese chitarra e voce, Daniele Moraca chitarra, voce, armonica, Roberto Risorto pianoforte, Massimo Garritano lap steel bouzouki, Danilo Chiarella basso elettrico, Checco Pallone percussioni, tamburi a cornice.
Gli arcobaleni di altri mondi intorno a Fabrizio De André è uno spettacolo che vuole ricordare a vent’anni dalla morte il cantautore genovese, grande artista e poeta italiano. Non solo la musica di Faber sarà protagonista della serata, ma lo spettacolo metterà in luce, attraverso un percorso cantato e parlato, il suo essere narratore di storie. Aneddoti, immagini evocative, foto a tema, la lettura di stralci scritti dallo stesso De André, contribuiranno a dare una visione “vera” del cantautore genovese.
Questo concerto è stato pensato con l’intento di asciugare la forma canzone nella sua essenzialità, facendo risaltare le parole, la lirica, la melodia. Una formazione particolare che propone strumenti di tradizione, con un approccio acustico, dove il legno prevale sull’elettronica. Da “Bocca di Rosa” a “Via del Campo”, da “Rimini” a “Il Pescatore”, “Hotel Supramonte”, “Fiume Sand Creek”, “La città vecchia” e tante altre canzoni cercheranno di raccontare il mondo di Faber, che sapeva parlare d’amore e di morte, che faceva parlare gli umili, gli oppressi, i disperati, i perdenti, e che ci faceva capire l’importanza di essere liberi, liberi soprattutto di ragionare con la propria testa.