‘Ndrangheta in Lombardia, sigilli alle proprietà milionarie del boss nullatenente
È considerato il mandante dell’omicidio di Franco Mancuso, ucciso nel 2008 a Bulgarello, e per questo motivo Bartolomeo Iaconis, ritenuto esponente di spicco del clan di ‘ndrangheta Mazzaferro, è in carcere con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso.
Questa mattina i carabinieri di Como hanno messo i sigilli a una sua proprietà a Oltrona di San Mamette, nel comasco: un ranch con 20 cavalli da corsa e beni per quasi 2 milioni.
I militari hanno infatti sequestrato le proprietà sulla base di un’ordinanza della sezione delle misure di prevenzione della Procura della Repubblica di Milano.
Il 61enne, di origini calabresi, solito a dichiarare un reddito di 66 euro, è stato raggiunto dal provvedimento di sequestro che ha anche interessato una palazzina di tre piani in centro ad Appiano Gentile.
E poi 25 appezzamenti di terreno con campi e boschi, un box, un’abitazione di campagna, e per finire una società di videoslot intestata alla moglie, collocata a Cadorago, paese confinante.
La Bart Ranch era il gioiello di famiglia, perché il 61enne, oltre a far gestire al figlio l’azienda agricola, si occupava di riproduzione e allevamento equino.
Tuttavia secondo il tribunale sia il ranch che il resto dei beni, valutati in 1,7 milioni di euro, erano frutto dell’attività illecita condotta per anni dall’uomo, finito sotto i riflettori nell’inchiesta “Notte dei fiori di San Vito”.
Secondo gli inquirenti la ricchezza delle proprietà non corrispondeva alle dichiarazioni fatte dall’uomo, che in un anno solo aveva guadagnato 66 euro, arrivando a un massimo di 30mila; dal 2014 ad oggi non aveva mai superato i 900.