Vendeva abiti contraffatti e spacciava, l’RdC era un plus: “beccato”, ora rischia il carcere
Una voluminosa busta di plastica trasportata da un uomo mentre usciva da un bar di Rogliano, nel cosentino, ha insospettito nei giorni scorsi i Finanzieri del Gruppo di Cosenza che dopo un regolare controllo nei confronti del soggetto hanno scoperto una serie di reati che vanno dalla contraffazione, al traffico di sostanze stupefacenti, all’indebita percezione del Reddito di Cittadinanza.
Nell’occasione, i finanzieri - dopo aver fermato ed identificato l’uomo - hanno visionato il contenuto della busta, rilevando la presenza di alcuni campioni di capi d’abbigliamento ed accessori contraffatti.
Il controllo è poi proseguito con una perquisizione della sua autovettura dove, all’interno del vano bagagli, vi erano due scatole contenenti oltre un centinaio di articoli di note marche sportive e griffe della moda, anch’essi contraffatti e destinati alla rivendita.
La perquisizione è così proseguita nella sua abitazione a Castrolibero, che ha consentito alle Fiamme Gialle di sottoporre a sequestro altra merce falsa e oltre 30 grammi di hashish, già divisa in diverse dosi pronte per essere cedute.
A completare il “curriculum” dell’uomo è saltato all’attenzione dei finanzieri il fatto che incassasse anche il Reddito di Cittadinanza, ottenuto attestando di percepire redditi minimi e di possedere gli altri requisiti previsti dalla legge.
In particolare, è emerso che il fermato aveva richiesto ed ottenuto – dall’aprile 2019, per un importo di quasi quattromila euro – l’accesso ai benefici previsti dalla norma in materia di RdC.
L’uomo, già con precedenti di polizia per reati inerenti gli stupefacenti, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Cosenza per i reati di contraffazione, traffico di sostanze stupefacenti ed indebita percezione del Reddito di Cittadinanza. Ora rischia fino a sette anni di reclusione ed è stato segnalato all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale per il recupero delle somme fruite indebitamente.