Oliverio perde pezzi, Robbe abbandona e rimette le deleghe: “scelte in contrasto con le mie”

Calabria Politica
Angela Robbe

Oltre alle difficoltà di trovare spazio in "casa" Pd per le prossime regionali, il governatore Mario Oliverio deve ora incassare anche un forfait in casa sua, ovvero tra le fila della Giunta. A lasciare il presidente è l’assessore regionale al Lavoro e al Welfare, Angela Robbe, che stamani inviato una lunga lettera ad Oliverio per comunicargli la sua decisione di rimettere le deleghe e lasciare quindi l’incarico, che ha assunto nell’aprile 2018.

“Ho accettato tale incarico con la consapevolezza di svolgere il mio lavoro in una fase ormai avviata alla chiusura della legislatura ed in un contesto oggettivamente critico” ha scritto la Robbe nella missiva ma è andato subito al sodo facendo sapere al governatore che proprio per “Oggi, con la stessa lealtà con cui ho operato” ritenga “opportuno e doveroso dimettermi ...”.

Il motivo è subito palesato e senza giri di parole: per come pare chiaramente dopo la conferenza stampa del Presidente Oliverio (QUI) e l’iniziativa di ieri del PD, le scelte del Presidente Oliverio dividono la sua strada da quella del partito a cui sono iscritta ed in virtù della cui appartenenza politica, a suo tempo, ho accettato l’incarico”.

Ma Robbe puntualizza anche che la scelta di separare il suo percorso da quello intrapreso dal Presidente “nulla toglie alla stima per la sua persona e al suo operato” ed è dovuta invece alla convinzione che “in una fase tanto complicata della vita politica del nostro Paese e della nostra Regione, sia importante stare in un partito e discutere perché l’interesse generale prevalga, ed è un modo per riaffermare il valore del pluralismo, del collettivo, rispetto alle singole personalità. In questa fase ritengo si debbano valorizzare tutte le energie che si rendono disponibili ed accogliere le spinte che vengono dai movimenti, avendo cura di fare sintesi positiva delle istanze sociali.”

Per l’ormai ex assessore al lavoro, a questo scopo occorre “utilizzare, rivitalizzare e promuovere quei soggetti collettivi che hanno la capacità di condurre battaglie nel nome dell’interesse comune, per consentire a tutti, ai giovani, alle donne e in particolare ai più deboli, di sollevare questioni, formulare proposte e trovare solidarietà, ma soprattutto risposte”

Ed è proprio per la convinzione che sia necessario “unire e non dividere, confrontarsi e non scontrarsi” che nelle scorse settimane Robbe ho sollecitato alla sintesi “che ancora oggi auspico e ritengo possibile e fruttuosa”, conclude.