Tentato omicidio a Petilia. Legale vittima: nessuna lite telefonica, famiglia chiede tranquillità

Crotone Cronaca

Dopo il tentato omicidio, avvenuto in Petilia Policastro lo scorso 4 dicembre, in cui è rimasto ferito Ottaviano Nicolazzi, 55enne imprenditore del posto e fratello del sindaco della cittadina del crotonese (QUI), il legale della famiglia Nicolazzi, l’avvocato Giovanni Ettore Sipoli, data anche la situazione di salute in cui versa l’imprenditore - le cui condizioni, anche se non in pericolo di vita, restano comunque monitorate dai medici - chiede “il massino riserbo e la doverosa tranquillità”, riferendo che la famiglia si dice fiduciosa nel lavoro degli inquirenti e della Magistratura, ed attende che la Giustizia faccia il suo corso per l’accertamento della verità.

Come si ricorderà quel giorno, a far fuoco, fu Giovanbattista Cavarretta, 60enne anch’egli lui di Petilia, che venne poi arrestato. Alla base vi sarebbero stati - secondo quanto riferito allora dagli inquirenti - dei dissidi di natura economica tra il presunto sparatore e la vittima.

Sempre da quanto appreso da fonti investigative, prima dell’accaduto vi sarebbe stata anche una telefonata intercorsa tra i due dopodiché l’imprenditore sarebbe andato sotto casa di Cavarretta.

Nicolazzi venne dunque ferito alla testa da un colpo di fucile, esploso dal 60enne, e a causa delle gravi ferite riportate al volto, alla zona della spalla destra e all’occhio destro, ancora oggi, si trova ricoverato in prognosi riservata nell’Ospedale “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro, dove è stato trasferito subito dopo il fatto.

“Purtroppo - tiene a precisare l’avvocato Sipoli - su alcune testate giornalistiche è stata offerta una ricostruzione dei fatti che non corrisponde esattamente a ciò che è accaduto nella tragica mattina”.

Il legale afferma che non vi sarebbe stata infatti una precedente lite telefonica tra i due e collegata, tra l’altro, ad un presunto credito vantato da Cavarretta per dei lavori eseguiti per Nicolazzi e che, quest’ultimo, avrebbe dovuto pagare con una fornitura di olio.

“Contrariamente a quanto riportato sulla stampa locale - spiega ancora il legale - … Nicolazzi … è stato invitato a recarsi sotto l’abitazione dove, successivamente, sono stati esplosi i colpi d’arma da fuoco, uno dei quali diretti alla testa”.

“Si è appreso, inoltre, che l’uomo, arrestato dai Carabinieri, subito dopo l’interrogatorio di garanzia avvenuto dinanzi al GIP di Crotone è stato posto agli arresti domiciliari, nonostante sia accusato di avere sparato ben due colpi di fucile di cui uno ha ferito gravemente il mio assistito”, aggiunge Sipoli.

Intanto, nei giorni scorsi, la vittima è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico all’occhio ed anche se la prognosi resta riservata, si attende il decorso clinico ed il buon esito delle cure dei sanitari.

La famiglia, alla quale si è stretta l’intera comunità, attende fiduciosa le dimissioni che potrebbero avvenire tra pochi giorni consentendo così a Nicolazzi di ricongiungersi ai propri affetti.