Paola. Successo per l’inaugurazione della mostra di Milena Crupi
Oltre 300 persone in vista all’inaugurazione della mostra personale con cui Milena Crupi che ha festeggiato il raggiungimento dell’importante obiettivo di 40 anni di carriera artistica nei prestigiosi locali dell’ex Palazzo di Citta del comune di Paola, appositamente attrezzati per la rassegna.
Tra i visitatori, a sorpresa, anche l’Arcivescovo della Diocesi di Cosenza Francescantonio Nolè, il quale ha visitato tutta la mostra soffermandosi, insieme a Milena Crupi, su ciascun quadro e sulla installazione “L’obolo delle vedova”, apprezzandone particolarmente non solo la tecnica della pittrice ma il profondo significato ed impegno sociale che trasuda da ogni opera dell’artista di Rossano, nota a livello internazionale.
In esposizione circa 30 opere, molte delle quali appartenenti a collezionisti privati che le hanno “prestate” per l’occasione, con cui l’artista ha ripercorso il proprio cammino artistico dagli albori della vincita del primo premio all’università sino ad oggi, con le ultime produzioni artistiche. Nelle intenzioni della pittrice, la mostra dal titolo “In cammino ….” è servita a dimostrare non solo l’evoluzione artistica che ha accompagnato il maestro d’arte Crupi in questi anni ma anche la volontà di essere sempre, per l’appunto in movimento, in un dinamismo pittorico per cui la pittrice tramite le sue tecniche pittoriche esclusive, tramite la raffigurazione di volti, donne, bambini, anziani, che effettua con grande maestria e tecniche esclusive passa alla rappresentazione di importanti tematiche sociali quali la povertà e il razzismo per stimolare nei visitatori la sensibilità verso queste realtà sociali.
L'artista, sempre contraria a seguire le mode e ad inseguire facili successi pubblicitari, con la sua mostra personale, fortemente voluta dall’amministrazione comunale della cittadina di Paola, ha inserito la propria esposizione nell’ambito dei festeggiamenti per il V centenario della Canonizzazione di San Francesco di Paola illustrando con il proprio cammino artistico, impregnato di realismo contemporaneo, in perfetto spirito francescano, quelli che sono gli “ ultimi “ nella nostra società ovvero gli anziani, i bambini, gli extracomunitari e, addirittura, le donne reinstallando l’installazione “L’obolo della vedova” che ha rappresentato durante la Biennale di Venezia, con cui ha trattato il tema e il ruolo della donna nella società denunciando le violenze, anche psicologiche sulle donne.
Questa opera ha catalizzato l’attenzione del numerosissimo pubblico e dei giornalisti di varie testate di stampa locale e nazionale perché ha costretto ognuno degli astanti a soffermarsi e riflettere verso una realtà che ci tocca da vicino, tanto che l’opera è stata utilizzata quale spunto di riflessione per un convegno tenutosi nella Casa circondariale di Paola in occasione del 25 novembre ovvero della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Particolarmente colpito anche il Sindaco di Paola, Roberto Perrotta, che ha detto "Indirizzare lo sguardo verso la sensibilizzazione all’impegno sociale, è probabilmente l’essenza più profonda di un’opera d’arte, perché con la suggestione delle emozioni e dei sentimenti, il disvelamento di ogni argomento giunge immediato alla coscienza di ciascuno. “