Green New Deal UE: Caroppo (Lega), un pericolo per il Sud
«In primo luogo - spiega Caroppo - questo fondo europeo per la transizione (FTE) funzionerà solo con cofinanziamenti nazionali e regionali che verranno spostati dai fondi per lo sviluppo regionale e sociale (Fesr ed Fse+). Significa che per ogni euro ricevuto per il Green New Deal ogni stato membro deve trasferire da 1,5 e ben 3 euro di fondi UE già assegnati e che, quindi, verrano sottratti alle tante emergenze e necessità infrastrutturali e sociali delle regioni più svantaggiate.
Sostanzialmente un gioco delle tre carte che rischia di danneggiare le politiche di coesione e le regioni più svantaggiate che ne beneficiano, come quelle del mezzogiorno d’Italia. A tanto si aggiunga che, anche per istituire questo fondo, dal 2021 il bilancio UE vedrà un budget per le politiche di coesione ridotto rispetto all'attuale programmazione. Dunque le regioni che beneficiano delle politiche di coesione vengono penalizzate due volte dal piano.
Infine - aggiunge Caroppo - va detto che il piano avrà un impatto negativo sul già debole tessuto industriale delle regioni più svantaggiate. Ed infatti poiché questa riconversione non è accompagnata da un piano di sviluppo industriale ma guarda esclusivamente a ciò che esiste già, le aree che già hanno un tessuto industriale significativo beneficeranno non solo di maggiori risorse ma saranno in grado di reggere l’urto della riconversione in termini di produttività e occupazione ampliando in tal modo ulteriormente il divario con le aree già svantaggiate, che poggiano pressoché esclusivamente sul vecchio sistema industriale.
Insomma, per il Sud Italia potrebbe esserci poco da gioire - conclude Caroppo».