Rapinò e ferì coppia di ragazzi reggini, beccato mentre se ne andava in Svizzera
Un nigeriano di 26 anni è stato arrestato dalla polizia, a Domodossola, in esecuzione di un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso - dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria essendo ritenuto responsabile di una rapina e lesioni subiti da una coppia di ragazzi reggini il 18 dicembre dell’anno scorso.
Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile dello Stretto ed avviate subito dopo i fatti, quando una pattuglia delle Volanti intervenne in località Capannina del capoluogo dove la coppia, durante la notte, aveva segnalato di essere stata rapinata da un soggetto di colore che si poi era allontanato a bordo di una bicicletta.
Quella sera il ragazzo, mentre era in auto con la fidanzata, aveva notato una persona accovacciata dietro il veicolo e pertanto era sceso per chiedergli cosa stesse facendo. In quel momento lo straniero estrasse un coltello e lo aggredì fisicamente, minacciandolo per farsi consegnare i soldi.
L’aggressore aprì anche e velocemente la portiera del passeggero agguantando la borsa della ragazza per poi darsi alla fuga in bici. Durante quelle fasi concitate avrebbe così ferito il giovane ad una mano.
Le vittime diedero subito alle Volanti una precisa descrizione dell’uomo: ovvero che aveva una carnagione molto scura, presumibilmente di origine africana, un’età apparente compresa tra i 20 e i 30 anni circa, che era di statura molto alta, corporatura media, che indossava una felpa con cappuccio, che era a viso scoperto, vestito di colore scuro e che parlava una lingua mista tra italiano ed inglese.
Da quel giorno le ricerche da parte degli uomini della Squadra Mobile e delle Volanti sono proseguite senza soluzione di continuità sia in città che in provincia di Reggio che anche in tutta Italia.
Ricerche terminate il 13 gennaio scorso quando il cittadino nigeriano è stato fermato – senza documenti utili per l’espatrio - dalla polizia Elvetica, a bordo di un treno in uscita dal territorio nazionale e diretto in Svizzera.
Riammesso in Italia è stato poi consegnato alla Polizia di Frontiera di Domodossola che, immediatamente, si è messa in contatto con gli investigatori della Squadra Mobile reggina.
Da qui, il Procuratore Aggiunto Vicario Gerardo Dominijanni e il Sostituto Domenico Cappelleri, informati dei fatti e ritenendo fondato il pericolo di fuga, hanno emesso a carico del 26enne il decreto di fermo poi trasmesso ed eseguito dalla Polizia di Frontiera di Domodossola che hanno portato l’uomo nella Casa Circondariale di Verbania.
Nella giornata del 16 gennaio, a seguito dell’interrogatorio di garanzia, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Verbania ha convalidato il fermo confermando la misura cautelare in carcere.