Sanità: Giordano (Idv), mondo farmaceutico mostra molte pecche
"Il complesso mosaico del mondo farmaceutico mostra ancora una volta pecche e debolezze. I dati allarmanti, espressi da parte dell'Agenzia del farmaco in merito all'impennata dei costi per i farmaci in ospedale, confermano il buco nero della spesa farmaceutica ospedaliera che fa segnare un rosso complessivo pari a 1,63 miliardi". E' quanto dichiara il consigliere regionale dell'Idv, Giuseppe Giordano che aggiunge: "La farmaceutica pubblica dimostra un doppio andamento. Se da un lato quella convenzionata farebbe ben sperare per via del risparmio di 42 milioni a fronte dell'incremento del 2,7% delle ricette prescritte; dall'altro, a destare preoccupazione e' la spesa farmaceutica ospedaliera che fa registrare un trend negativo con un incidenza del 4,3% della spesa sanitaria totale. Una rilevanza di non poco conto considerato il tetto del 2,4% imposto per legge e il conseguente aggravio sulle finanze delle Regioni italiane. Il buco economico causato dalla gestione creativa della farmaceutica ospedaliera e' la dimostrazione che servono misure adeguate per inibire il costante aumento della spesa, veicolando attraverso la normale rete farmaceutica convenzionata, che registra un contenimento della spesa, alcuni farmaci attualmente in carico al sistema ospedaliero". "Rispetto alla situazione nazionale - afferma l'esponente regionale - la Calabria paga ancora una mancata capacità manageriale ed a fare i conti con un servizio troppo spesso evanescente sono i cittadini. Non da ultimo si registra, infatti, per la nostra Regione, una significativa impennata degli incassi per i ticket pagati dall'utenza, un gettito cresciuto del 36,8% . Nel 2010 nella farmaceutica territoriale si e' speso meno di nove anni fa . Oggi - conclude Giordano - il decreto 'milleproroghe' prevede un ulteriore balzello del 1.82% sul prezzo di vendita al pubblico al netto dell'IVA, che potrà essere ulteriormente elevato in sede regionale. La farmaceutica territoriale non può essere un bancomat a tempo quando negli altri settori della sanità la spesa e' aumentata del 60%".