Riduzione guardie mediche, monta la protesta dei sindaci: “Pronti a dimetterci”
Minacciano di rimettere il proprio mandato i sindaci del Catanzarese. E intendono percorrere questa strada se “non sarà ritirata la delibera con cui vengono soppressi i due terzi delle postazioni di Guardia medica che ricadono nel territorio degli 80 Comuni che fanno parte dell'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro.
I sindaci chiedono poi alla presidente della Regione, Jole Santelli di voler “partecipare alla riunione della Conferenza dei sindaci dell'Asp che si terrà il 4 marzo. Sopprimendo ben 35 postazioni su 60 si determina, di fatto - sostengono i primi cittadini - l'annullamento della continuità assistenziale in molti Comuni: in questo modo i presidi assistenziali verrebbero a trovarsi distanti anche quasi venti chilometri fra strade tortuose, di montagna, spesso impraticabili dalla postazione più vicina".
È la decisione assunta a seguito della delibera adottata dalla Commissione prefettizia che regge l'Asp di Catanzaro. Secondo la delibera il territorio passerebbe da 60 a 25 postazioni. Il distretto di Catanzaro scenda a 11 postazioni, dalle vecchie 22 su cui poteva contare, quello di Lamezia Terme passa da 21 a 9 e quello di Soverato da 17 a 5.
L’Asp di fatto ha deciso di rivisitare le unità complesse di cure primarie e le Aft, aggregazioni funzionali territoriali presenti sul territorio. Le prime, che sono più avanzate possono contare su medici di base e specialisti ambulatoriali ed hanno comunque un'unica sede, mentre le seconde sono composte solo da medici "in rete".
Il distretto catanzarese (11) poggerà su: 3 postazioni nel capoluogo (di cui una a Lido) e su quelle di Borgia; Tiriolo; San Pietro Apostolo ; Taverna; Botricello; Sersale; Petronà e Sellia Marina. Il distretto lametino (9) avrà come postazioni: Nicastro; Sambiase, Falerna, Maida, Curinga, Pianopoli, Decollatura Martirano Antico e Martirano Lombardo. Il distretto soveratese (5) avrà le postazioni a: Soverato; Squillace, Girifalco, Chiaravalle e Badolato.