Non c’è acqua per i finocchi e la sopravvivenza, Torchia: oggi mobilitazione
“Abbiamo richiesto ulteriore irrigazione di soccorso perché l’economia che ruota attorno alla coltura dei finocchi è essenziale! Credevamo e crediamo di non dover più spiegare quanto sia essenziale, ma è evidente che non lo comprendano solo i funzionari della Regione Calabria; è evidente dal tono e dalle forme di risposta che scrivono.”
Lo scrive in una nota il Presidente del Consorzio di bonifica Ionio Crotonese, Roberto Torchia.
”Lo diciamo da anni - ribadisce Torchia - e lo abbiamo ribadito all’indomani del provvidenziale intervento della Prefettura dello scorso fine gennaio. Finchè non ci saranno interventi strutturali che riportino la priorità sancita da Costituzione, leggi europee e dallo Stato italiano (oltre a quelle della natura), gli agricoltori calabresi, e del crotonese in particolare, dovranno continuare a fare l’elemosina ad ogni periodo di siccità.”
“Non è più possibile - si legge ancora - proseguire con le politiche di emergenza che obbligano gli agricoltori ad organizzare forme di protesta rischiosissime per l’emergenza sociale che porta con se; ed oggi con l’aggravante di un periodo di grave crisi generale sanitaria ed economica come questa.
Noi vogliamo, invece, proseguire nel tentare di evitare risposte figlie della disperazione e proseguire a chiedere con forza una nuova strategia della gestione della risorsa acqua in Calabria e soprattutto in questo territorio.”
“È per questa ragione - si legge infine - che è importante seguire e mostrare solidarietà all’iniziativa che vedrà oggi pomeriggio 2 marzo alle ore 17,00 riunirsi gli agricoltori presso l’Aula Consiliare del Comune di Isola Capo Rizzuto in Via Annunziata, oramai stanchi di una burocrazia sorda e distante dai reali problemi dei calabresi".
"Con loro ed assieme a loro ed assieme alle amministrazioni comunali di Isola Capo Rizzuto e Cutro, troveremo forme di mobilitazione che saranno indirizzate a risolvere il problema dell’emergenza attuale ma anche a ribadire che non si può continuare ad attendere la prossima emergenza.”