Siccità nel crotonese, Manno chiede tavolo tecnico
Un tavolo tecnico per risolvere il problema della siccità nel Crotonese. È quanto chiede Grazioso Manno, referente regionale all’Agricoltura e all’Ambiente per Fratelli d’Italia, fa suo il dramma siccità che stanno vivendo in queste ore le aziende agricole del crotonese, in particolare i produttori di finocchi dell’Altopiano di Isola Capo Rizzuto, e si rivolge alla governatrice della Calabria Jole Santelli.
Rilancia l’appello alla Presidente Santelli: “Ribadisco, cara governatrice, la necessità di un tavolo urgentissimo per le problematiche causate dalla siccità, chiedendo anche lo stato di calamità, e soprattutto allontanando fin da subito tutti coloro che, dall’alto delle loro posizioni nella cittadella regionale, hanno contribuito, e stanno contribuendo, a creare danni notevolissimi alle colture, con il rischio altissimo della perdita delle produzioni in un territorio, come quello crotonese, che vive quasi esclusivamente di agricoltura”.
Manno guarda con attenzione alla particolare ondata di siccità che sta colpendo l’intera penisola “ma soprattutto la nostra Regione – aggiunge -. Per come già denunciato dalle organizzazioni agricole di categoria, la mancanza d’acqua ha già causato molti danni alle colture e compromesso la stagione agricola con danni ingenti per gli operatori del settore”.
L’esponente dei Fratelli d’Italia, inoltre, ricorda come “a nulla finora sono serviti gli appelli del Consorzio di Bonifica Crotonese, che per primo ha lanciato l’allarme già lo scorso mese di novembre senza omettere di lanciare una bomba sul precedente Governo Regionale.
“Completamente assente e disinteressato – accusa Manno -, ha consentito, o forse sarebbe meglio dire ha acconsentito, che l’intera vicenda fosse gestita dai tecno burocrati della Cittadella Regionale i quali, trincerandosi dietro una convenzione risalente al 1969, continuano a negare l’acqua all’agricoltura, privilegiando lo sfruttamento della stessa per la produzione di energia idroelettrica da parte della multinazionale A2A, gestore dei laghi Silani.
“Abbiamo detto e sostenuto in campagna elettorale – incalza Manno - che avremmo cambiato il modo di fare politica, andando incontro alle esigenze dei calabresi, in questo caso dei tantissimi agricoltori esasperati e, che per fare questo, io personalmente, più volte, ho sostenuto fortemente la necessità di stravolgere completamente l’attuale assetto della struttura Regionale, rimuovere da subito tutti i dirigenti, o funzionari, o altri, che hanno contribuito negli anni passati allo sfascio della nostra terra, utilizzando metodi a dir poco discutibili, per non dire altro”.