Scuole chiuse anche in Calabria, emanato decreto governativo: accolto da Diritti Civili
E' ufficiale fino al 15 marzo il Governo ha disposto la chiusura delle scuole in tutta Italia, una scelta necessaria d cui si stava già parlando nei giorni scorsi e che è stata confermata dal ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, e dal premier Giuseppe Conte dopo un'attenta valutazione tecnica nel corso dell'imminente tavolo governativo.
Si tratta per Franco Corbelli di "un provvedimento giusto, responsabile, inevitabile e doveroso, mi auguro non tardivo, che da due settimane Diritti Civili, quasi in solitudine, ha continuato a chiedere, per prevenire i rischi di contagio da coronavirus nelle aule con conseguenze devastanti e irrimediabili. Una importante battaglia per tutta la comunità nazionale è stata vinta”.
E’ così che il leader del Movimento Diritti Civili, esprime “grande soddisfazione per questo importante risultato che dà un po’ di tranquillità agli studenti, a tutto il personale del mondo della scuola e alle loro famiglie, scongiurando, mi auguro, situazioni ancora più critiche e drammatiche, essendo le scuole luoghi di grande assembramento e, dove per questo, nel caso di presenza del virus, è molto più facile contagiarsi”.
Corbelli aveva rivolto un primo accorato appello per la chiusura delle scuole in Calabria e nel resto del Paese, già domenica 23 febbraio. Appello riproposto poi dopo il caso positivo registrato anche in Calabria, sette giorni dopo, domenica primo marzo, e, di nuovo, in queste ultime ore anche su Fb, con una valanga di adesioni.
Dopo il primo intervento e appello di Diritti Civili, la Presidente della Regione, Jole Santelli, lunedì 24 febbraio, aveva, con apposita ordinanza, disposto la chiusura per una settimana di tutte le scuole calabresi, ma il Premier Conte e il Governo si erano opposti sospendendo la stessa ordinanza. Corbelli aveva personalmente, nei giorni scorsi, tramite wa, affrontato il problema con la Governatrice, che aveva invitato “a reiterare l’ordinanza alla luce del caso positivo del pensionato di Cetraro e, soprattutto, dei tantissimi, incontrollati, rientri nella nostra regione, dal Nord, molti anche dai comuni della cosiddetta zona rossa, diversi direttamente dal comune di Codogno, uno dei focolai di questa epidemia”.
“Senza creare assolutamente nessun allarmismo per quella che, come hanno sottolineato gli esperti, è poco più di una normale influenza, la chiusura delle scuole è un’opera di precauzione e prevenzione, - avanza la nota - per cercare di contenere la diffusione di questo virus, per scongiurare soprattutto possibili casi di contagio nelle scuole nel caso si dovesse registrare e scoprire qualche caso positivo di coronavirus tra gli studenti o operatori del mondo della scuola, prosegue Corbelli”.
“Una grave situazione da scongiurare assolutamente, intervenendo appunto in tempo con la chiusura temporanea che eviterà anche, in questi giorni, l’affollamento ravvicinato degli stessi studenti (e altri passeggeri) nei mezzi di trasporto regionali. Tra due settimane la situazione dovrebbe essere più chiara e, ci auguriamo, - closa nota - non più così critica e a forte rischio, come in questo momento”.