Operazione “Dirty energy”. Truffa e corruzione, sei indagati: anche un pubblico ufficiale

Catanzaro Cronaca

C’è anche un pubblico ufficiale tra gli indagati dell’operazione Dirty Energy nel corso della quale i finanzieri di Catanzaro, su disposizione della Procura della Repubblica locale, hanno notificato un avviso di conclusione indagini preliminari nei confronti di sei persone, indagate a vario titolo per reati fiscali, corruzione e truffa.

Il provvedimento - emesso al termine di una vasta attività investigativa coordinata dal procuratore capo Nicola Gratteri, dall’Aggiunto Giancarlo Novelli e dal Sostituto Pasquale Mandolfino - è scaturita da una denuncia presentata da un imprenditore avellinese, che ha lamentato di essere stato raggirato da una società del vibonese che, mediante la presentazione di una garanzia falsa, avrebbe ottenuto un’ingente fornitura di pannelli fotovoltaici senza però pagarla.

Le investigazioni portate avanti dai finanzieri del gruppo catanzarese, hanno permesso di scoprire la truffa e evidenziato altre illegalità.

È infatti emerso che tre persone, tutte originare del vibonese, avrebbero “avvicinato” il vice presidente del Consiglio di Amministrazione di un noto consorzio pubblico catanzarese, che opera nel settore ortofrutticolo, per stipulare con lui un “pactum sceleris” così da far ottenere, in cambio di denaro, l’appalto per la realizzazione di un impianto fotovoltaico del valore di circa 1,3 milioni di euro, a beneficio di una società amministrata, di fatto, da loro stessi.

La procedura adottata per la scelta dell’impresa realizzatrice, a seguito dell’accordo, è risultata totalmente difforme dalle disposizioni di legge vigenti in materia di appalti, in quanto usata per affidare la realizzazione dell’impianto all’impresa “controllata” dagli stessi presunti truffatori.

Il pubblico ufficiale avrebbe così ricevuto in cambio la somma di 21 mila euro, nascosta dietro una presunta e fittizia cessione di beni.

I pagamenti elargiti dal Consorzio pubblico, come corrispettivo per la realizzazione dell’impianto, sarebbero finiti nelle tasche degli stessi corruttori mediante un giro di fatture false tra imprese ritenute a loro riconducibili.

GLI INDAGATI

Nell’inchiesta risultano indagati: Gianfranco Bulzomato, 51 anni di Cosenza; Vincenzo Bulzomato, 56 anni di Vibo; Elio Bulzomato, 42 anni di Lamezia Terme; Antonietta Morello, 52 anni di Briatico ed Ermanno D’Ippolito, 60 anni di Nocera Terinese, e il Pubblico Ufficiale Maurizio Vento, 57 anni di Martirano. Per i sei l’accusa è di truffa e corruzione oltre a diversi reati di natura fiscale.

IL PUBBLICO UFFICIALE "BRACCIO DESTRO" DELLA SANTELLI

L’ultimo degli indagati, Maurizio Vento, viene ritenuto uomo di fiducia della neo-governatrice della Calabria Jole Santelli. La stessa, nel 2014, lo nominò suo vice nel coordinamento regionale di Forza Italia. Lo scorso 28 dicembre, nelle vesti di delegato, Vento presentò alla Corte d’Appello di Catanzaro la candidatura per il centrodestra di Jole Santelli alla presidenza regionale.

In particolare, Vento risulta indagato per corruzione. I fatti a lui contestati si sarebbero verificati a Catanzaro tra il 2012 e il 2013.

L’inchiesta, delegata alla Gruppo della Guardia di finanza di Catanzaro e coordinata dal sostituto procuratore Pasquale Mandolfino, metterebbe dunque in forte imbarazzo la neo- governatrice.

Gli indagati avranno adesso venti giorni di tempo per presentare documenti, memorie difensive e chiedere al pm titolare dell’inchiesta di essere sottoposti eventualmente ad interrogatorio.

(Notozia aggiornata alle 15:58)