Ipotesi corruzione e truffa all’ospedale di Catanzaro, in corso perquisizioni e sequestri
La Guardia di Finanza e i Carabinieri del Nas di Catanzaro stanno eseguendo delle perquisizioni a carico di decine di professionisti in servizio all’Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro.
Da quanto appreso sotto la lente della Procura del capoluogo di regione, che ha disposto anche dei sequestri, sono finiti in particolare i reparti di cardiologia, ortopedia, gastroenterologia, oculistica, ginecologia del nosocomio cittadino, ma anche molti altri.
Gli inquirenti starebbero indagando sullo svolgimento dell’attività libero professionale e sull’esecuzione di alcuni bandi di gara.
Le ipotesi di reato sono di peculato, concussione, corruzione, turbativa d’asta e truffa. Tra i coinvolti spiccherebbero diversi primari e dirigenti di struttura, ma anche personale amministrativo dell’ufficio Alpi e soggetti appartenenti ad aziende private esterne.
L’attenzione degli investigatori si è concentrata sulle visite che gli specialisti effettuavano in intramoenia, si sospetta senza rimettere la percentuale dovuta all’azienda ospedaliera, con i pazienti che sarebbero stati costretti a pagare in contante: una pratica che sarebbe stata possibile anche con la presunta compiacenza degli amministrativi dell’Alpi.
Occhi puntati anche su gare d’appalto considerate “aggiustate” per favorire una impresa piuttosto che un’altra da cui la contestazione di concussione e corruzione ad alcuni dirigenti medici; così come sul ricambio di regalie con i dipendenti dell’azienda, ed ancora, su importanti somme da parte di aziende farmaceutiche per l’organizzazione di un convegno.