Con l’Iva inesistente frodavano il fisco: 11 indagati. Il blitz da Cuneo arriva in Calabria
Le Fiamme Gialle di Cuneo hanno condotto nelle scorse settimane una vasta operazione - denominata “Piazza di Spagna” - che ha interessato oltre che la provincia “Granda”, anche altre località in Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Calabria, portando a scardinare un’articolata associazione a delinquere che si ritiene abbia commesso delle complesse frodi fiscali.
Le indagini hanno fatto emergere come l’associazione, che operava su tutto il territorio nazionale, fosse composta da imprenditori, professionisti e prestanome (nel totale sono undici gli indagati) che avrebbero escogitato un articolato meccanismo fraudolento, così da evadere l’erario, attraverso la formazione di crediti Iva inesistenti, arrivando a mettere in pratica quello che gli investigatori definiscono come un vero e proprio “modello evasivo”, sfruttando indebitamente l’istituto dell’accollo fiscale che è previsto dalla normativa.
Un sistema di frode sofisticato che vedrebbe coinvolte sei società, tutte con sede a Roma, e che sarebbe stato reso possibile anche grazie alla compiacenza di due professionisti, che avrebbero apposto il visto di conformità sulle dichiarazioni fiscali contenenti il credito inesistente, a fronte di una percentuale che gli sarebbe stata garantita e calcolata sulla base del risparmio tributario ottenuto.
Nell’ambito dell’operazione, dunque, oltre 70 uomini delle fiamme gialle sono stati impegnati nell’esecuzione di un provvedimento di sequestro di beni e disponibilità per un valore complessivo stimato in ben 25 milioni ed emesso dal Gip del Tribunale di Cuneo, Alberto Boetti.
Tra i beni cautelati preventivamente e ai fini della confisca vi sono 21 immobili, tra cui, un prestigioso appartamento in un quartiere di lusso della Capitale; 33 terreni; 6 autovetture e quote societarie di 27 società, quest’ultime per un valore nominale di oltre un milione di euro.
Le investigazioni della Guardia di Finanza sono durante per due anni e sono state coordinate da Carla Longo della Procura di Cuneo.