Vivere il centro storico. Felice: “con Nostos le case vuote diventano centri artistici”
Francesca Felice racconta di come abbia deciso di sviluppare i suoi sogni e la sua professione in quel di Corigliano-Rossano. Dopo essersi laureata con il massimo dei voti a 24 anni presso l’Università di Reggio Calabria, ha iniziato a lavorare nello studio di famiglia, rivoluzionandolo.
Accanto al suo mestiere di urbanista, inoltre, Francesca ha dato vita ad un progetto denominato "Nostos" che lei stessa definisce “una scelta di vita”, incentrata sul ritorno alla terra, sull’identità e sul ritorno a un tempo vissuto diversamente, un tempo lento che non ha bisogno di ritmi veloci. In tempi di quarantene e coronavirus ci sembra una scelta quanto mai attuale.
“Il ritorno vissuto come scelta – racconta Francesca nella video-intervista – coinvolge sempre più persone ultimamente. Ciò avviene in contrapposizione con chi pensa che tornare sia un fallimento. Per questo ho deciso di fondare Nostos. Con questo termine greco si indica, infatti, proprio “il ritorno”. Il mio è un progetto territoriale che punta alla riqualificazione e valorizzazione dei centri storici e lo fa partendo da una analisi puntuale e tecnica. Per questo ho ritenuto opportuno mappare e censire una buona parte dei centri storici del nostro territorio”.
“Abbiamo schedato ogni singola abitazione monitorando il livello di “degrado” esterno, l’eventuale presenza di abitanti o lo stato di abbandono, il contesto generale e ambientale e così via. Questi dati vengono poi incrociati con i dati Istat sull’andamento demografico della popolazione. Spesso, infatti, - spiega l’urbanista - chi torna ad abitare un borgo finisce con il vivere in qualche periferia più o meno degradata, mentre i centri storici restano vuoti e abbandonati. Nostos vuole invertire questo processo, riportando la vita nei centri storici partendo dal volano turistico. L’obiettivo, quindi, è la creazione di un vero e proprio albergo diffuso, che però permetta a quelli che Francesca definisce viaggiAttori, di vivere esperienze autentiche”.
Ecco perché, si è presto resa conto di come ristrutturare gli edifici sia un passo necessario ma non sufficiente. Bisogna conoscere lo stato dei luoghi e capire come renderli vivi e attivi.
“Abbiamo realizzato diverse iniziative in questo senso – continua Francesca – tra queste mi piace citare le invasioni dei centri storici: associazioni, fotografi, artisti, architetti, geologi, insomma tutti coloro che vivono il territorio, invadono le strade del centro storico prendendo spunto da ciò che il centro offre. Case disabitate si trovano improvvisamente ad ospitare fotografi, designer e riprendono vita. In quest’ottica il patrimonio immobiliare disabitato smette di essere un problema e dischiude le sue potenzialità. Mentre si avvia il progetto di ristrutturazione si stimolano attività culturali, ricreative, culinarie".
"Il progetto nasce nel 2014. Il primo comune interessato fu quello di Terravecchia - Francesca lo definisce - come un piccolo comune bellissimo, che si affaccia su Cariati e dista solo otto minuti di automobile dal mare. Attualmente Nostos ha toccato trenta comuni della costa ionica. Il team di Nostos – tre o quattro persone a seconda dei periodi – lavora a stretto contatto con le amministrazioni che hanno sostenuto il progetto. L’essere urbanisti ne ha facilitato lo sviluppo”.