Assenteista in ospedale ma non nello studio privato: ortopedico sospeso per un anno
La guardia di finanza di Catanzaro ha eseguito un’ordinanza cautelare - emessa dal Gitp Matteo Ferrante, su richiesta della Procura - nei confronti di un medico ortopedico in forza all’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” disponendone la sua sospensione per un anno dall’esercizio della professione oltre che un sequestro preventivo, finalizzato alla confisca anche per equivalente, per un importo di poco più di 18 mila euro.
Le ipotesi di reato sono di truffa ai danni del Servizio sanitario regionale e di fraudolenta attestazione della presenza in servizio. Secondo quanto appurato dai militari, tra il marzo 2014 e il febbraio 2015, il professionista era stato inviato dall’azienda ospedaliera a svolgere servizio presso un istituto clinico in provincia di Milano, per un aggiornamento scientifico.
In relazione a gran parte di quel periodo, in realtà, l’indagato avrebbe prodotto all’azienda delle certificazioni sostenendo - si ritiene falsamente - la sua presenza nella struttura lombarda e dichiarando anche di aver svolto interventi chirurgici ai quali non avrebbe però e mai partecipato.
Inoltre, una volta rientrato in servizio a Catanzaro si sarebbe anche reso protagonista di numerosi episodi di assenteismo, “tralasciando indebitamente il servizio ospedaliero per svolgere, in orario di lavoro, attività libero-professionale”, affermano gli investigatori.
Per condotte simili a queste il medico, nel luglio 2019, era stato già raggiunto da un provvedimento di sequestro preventivo di oltre 58mila euro per un’ulteriore fattispecie di truffa aggravata (QUI).
In quell’occasione, le indagini delle fiamme gialle accertarono che l’ortopedico, pur avendo espressamente optato per il regime di esclusività nel rapporto di lavoro con l’ospedale del capoluogo calabrese, abbia svolto contemporaneamente ed “irregolarmente” l’attività libero-professionale, in modo completamente autonomo, fatturando le prestazioni in nome e per conto proprio. Recentemente la suprema Corte di Cassazione, dopo il ricorso del medico, ha confermato la validità del sequestro.
Le indagini sono state svolte dal Gruppo tutela spesa pubblica del nucleo di polizia economico-finanziaria delle fiamme gialle, dirette dal Pm Veronica Calcagno, con il coordinamento dell’Aggiunto Giancarlo Novelli e del Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri.