Operaio trovato morto a Gioiosa, il cugino confessa: ucciso per sbaglio

Reggio Calabria Cronaca

C’hanno messo poco meno di 48 ore gli investigatori per fare luce sulla morte di Pasquale Schirripa, il 61enne operaio specializzato dell’Enel, incensurato, trovato cadavere, nella mattinata del 17 marzo scorso, nell’isolata contrada Furro di Gioiosa Jonica, nel reggino (QUI).

Dopo la scoperta del suo corpo senza vita le indagini sono state subito avviate dai Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica che oggi ritengono di aver identificato il presunto assassino.

Secondo gli inquirenti, dunque, ad uccidere Schirripa, e per errore, sarebbe stato il cugino, un pensionato 64enne (S.R. le sue iniziali). Anch’egli incensurato e di Marina di Gioiosa - dopo aver nascosto a tutti la pesante veritàsostengono i militari - l’uomo ha deciso di presentarsi in caserma assieme al suo avvocato per raccontare al Sostituto Procuratore del Tribunale di Locri e ai Carabinieri, quanto accaduto.

Dalla ricostruzione fornita dal 64ennne emerge dunque che alle prime luci di martedì scorso, il pensionato abbia raggiungo la vittima nella contrada dove è stato poi trovato morto, e che insieme a quest’ultima abbiano tentato di abbattere un cinghiale che, nel corso della notte precedente, si era introdotto nella porcilaia di proprietà di Schirripa.

Quest’ultimo, dall’interno del recinto, avrebbe cercato di attirare il cinghiale verso la rete metallica al di là della quale il 64enne, armato di fucile, avrebbe dovuto poi abbatterlo.

Probabilmente a causa della fitta vegetazione che si frapponeva tra i due cugini, S.R., alla vista del cinghiale, avrebbe esploso due colpi di fucile calibro 12 ferendo l’animale ma, sfortunatamente, colpendo e uccidendo Schirripa.

Sulla base delle indicazioni fornite dal reo confesso, i carabinieri della Sezione Operativa di Roccella insieme ai Cacciatori di Calabria, hanno ritrovato, nascosta tra la vegetazione, una doppietta calibro 12 con la matricola abrasa. Il presunto assassino è stato deferito in stato di libertà per omicidio colposo e porto illegale di arma clandestina.