Festival di Sanremo, le emozioni di Michele Affidato
E’ tempo di bilanci per Michele Affidato, da poco rientrato dalla città di Sanremo, dove ha vissuto una delle avventure più importante di tutta la sua carriera. Il maestro orafo crotonese è infatti stato protagonista, nella città dei fiori, della serata più importante del Festival, quella dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia. Era suo il premio con cui, durante la serata di giovedì 17 febbraio, è stata premiata la canzone che è stata decretata dal televoto la più bella della storia della musica italiana: “Và pensiero” del “Nabucco” di Verdi, interpretata sul palco dell’Ariston da Al Bano.
Ora che il sipario è calato sulla 61esima edizione del Festival di Sanremo, Michele Affidato non nasconde l’emozione ed anche la tensione che lo hanno accompagnato in questa avventura, iniziata lo scorso ottobre: è da allora che l’orafo crotonese lavora su questo progetto, condiviso con Gianni Morandi, conduttore di questa edizione del Festival, Gianmarco Mazzi, direttore artistico, e Mauro Mazza, direttore di Rai Uno. “Fin dall’inizio mi è stato chiaro che questo sarebbe stato un premio destinato a restare negli annali del Festival e che con la mia arte stavo collaborando a scrivere una pagina importante della storia di Sanremo”. Proprio per l’importanza che gli organizzatori del Festival hanno conferito alla creazione di Affidato, l’opera è stata presentata non solo ai vertici Rai, ma anche dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, prima di passare per trasmissioni televisive importanti come “Porta a porta”, per i telegiornali nazionali ed infine arrivare sul palco dell’Ariston, dove è rimasta in esposizione, in mondovisione, per tutta la serata di giovedì 17 febbraio.
“Uno dei momenti che ricordo con più emozione – racconta Michele Affidato – è stato quando, attraverso i telegiornali, ho appreso che tutti i vertici Rai, accompagnati dal ministro dell’Interno, Ignazio Larussa, erano stati ricevuti da Napolitano.In conferenza stampa, Gianni Morandi ha raccontato che il capo dello Stato aveva particolarmente apprezzato la mia interpretazione dell’Italia unita, elogiando le mie scelte artistiche, tra cui quella di raffigurare ogni capoluogo di regione con un diamante, incastonandone uno più grande in corrispondenza della capitale”. L’Italia unità raffigurata da Michele Affidato è, infatti, un bassorilievo dello Stivale, realizzato in argento e foglia d’oro, che si poggia su una pietra agata da geode naturale ed emerge da un Tricolore. L’opera è impreziosita da 20 diamanti, e da un rubino naturale incastonato sulla posizione geografica di Sanremo. La base di pietra rappresenta le solide fondamenta dello Stato, i brillanti le regioni che danno ricchezza e splendore ad un solo gioiello, l’Italia, mentre il rubino è la gemma che aiuta la rigenerazione fisica e spirituale, come la città di Sanremo con la canzone ed i fiori.
“Un altro momento particolarmente emozionante – ricorda ancora l’orafo crotonese – è stata la mattinata di giovedì 17 febbraio quando il mio premio è stato esposto nella sala stampa dell’Ariston e presentato in diretta su Rai Uno alla stampa nazionale ed internazionale, e diversi giornalisti, oltre ad intervistarmi, si sono complimentati per l’originalità del premio”.
L’emozione più grande, per il maestro orafo crotonese è quindi arrivata giovedì 17 febbraio alle 21.40 circa quando, in apertura della serata dedicata all’Unità d’Italia ed intitolata “Nata per unire”, Gianni Morandi, dal palco dell’Ariston, con un’audience di quasi 17 milioni di telespettatori ed in mondovisione, ha pronunciato quelle fatidiche parole, più volte ripetute nel corso della serata: “Il premio è stato realizzato da Michele Affidato, maestro orafo di Crotone”. “In quel momento – ricorda Affidato – mi sono veramente commosso perché ero consapevole dell’impatto mediatico e del regalo che stavo facendo alla mia città. Sono stato io, nel corso dei numerosi incontri con Gianni, durante la settimana del Festival, a raccomandargli di specificare il nome della mia città. Quello con Crotone è un legame forte che vivo con profondo orgoglio – prosegue Affidato – E sono contento di aver fatto un regalo alla mia città con questo mio messaggio artistico. Allo stesso tempo – conclude l’orafo – voglio rivolgere un sincero ringraziamento a tutti i miei concittadini che mi hanno appoggiato in questa avventura, dandomi sostegno morale e dimostrandomi grande affetto e stima. Infine ringrazio Gianni Morandi, Gianmarco Mazzi e Mauro Mazza, ineguagliabili compagni di avventura, per l’amicizia e la fiducia che mi hanno dimostrato fin dall’inizio di questo progetto ed in particolare Gianni che, con il suo sorriso contagioso, mi ha saputo trasmettere serenità anche nei momenti di maggiore tensione”.