Abramo in crisi, smart working in alto mare: Ugl dichiara stato di agitazione
“Non bastava un caso di positività acclarato nella sede di Crotone di Covid19. Ma in questi giorni abbiamo assistito a goffi tentativi aziendali di attivare lo smart working, lavoratori che hanno sentito dirsi tutto ed il contrario di tutto. L’abilitazione di tutti lavoratori allo smart working è infatti ancora in alto mare. Disorientamento, cattiva gestione, cattiva organizzazione, fino alla dichiarazione di ieri”.
La Segreteria Regionale Ugl Telecomunicazioni rammenta che “era giugno del 2019 quando apprendemmo della emissione di un Bond da parte di Abramo CC per svariati milioni di euro sottoscritto dal Fondo Tenax Capital. Azienda riferiva di voler effettuare investimenti. Quali, onestamente nessuno lo ha capito”.
“A gennaio – avanza la sigla - chiedemmo all’azienda di chiarire pubblicamente quale fosse il suo stato di salute economico e soprattutto se fosse stata capace di continuare a svolgere sul mercato dei servizi Customer Care quel ruolo che, grazie alla professionalità ed al contributo di tanti lavoratori e lavoratrici Calabresi, si era ritagliata. Le dichiarazioni di ieri, in uno scenario precario socialmente ed economicamente, sono uno schiaffo ai lavoratori ed alle loro famiglie. Per tali ragioni, Ugl Telecomunicazioni dichiara lo stato di agitazione permanente e sollecita l’azienda a venire allo scoperto una volta per tutte”.
“Dia tempi certi rispetto al pagamento degli stipendi. L’azienda – conclude la nota - abbia rispetto dei Lavoratori Calabresi. Occorre, ancor più, rispetto per le persone che non hanno mai lesinato sacrifici davanti agli scenari di crisi del settore. Occorre guardare negli occhi i Lavoratori e raccontare loro la Verità perché il rapporto fiduciario con essi è andato via via incrinandosi”.