Corbelli (Diritti Civili): “siciliani bloccati tra Villa e Reggio. Calpestati diritti fondamentali”
Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, interviene con una dura presa di posizione su quella che definisce, “la grave, disumana, allucinante vicenda del centinaio di siciliani bloccati a Reggio e Villa San Giovanni, una vergogna indegna di un Paese civile, simile alle navi dei migranti sequestrate in mare per giorni, che chiede al Governo nazionale di cancellare immediatamente consentendo a queste persone, come è loro diritto, di rientrare nei loro comuni e nelle loro case per fare lì la quarantena prevista”.
“Il centinaio di persone siciliane, uomini donne e bambini, bloccate a Villa San Giovanni e Reggio Calabria è una autentica vergogna nazionale, indegna di un Paese civile. Ricorda le navi dei migranti sequestrate in mare per giorni. Quei cittadini siciliani, nostri connazionali, hanno tutto il diritto di rientrare nelle proprie abitazioni e fare lì la quarantena prevista,” - afferma Corbelli. Impedirgli di partire, lasciarli lì in quelle condizioni disumane, al freddo, senza neppure mangiare, è una situazione ignobile e inaccettabile. Non si capisce perché non interviene il Governo nazionale per porre fine a questa disumanità e ingiustizia”.
“Non possono il sindaco di Messina e il Presidente della Regione siciliana calpestare i diritti di quelle persone, loro corregionali, impedendo il loro rientro in Sicilia. Pensare di lasciarli lì a Reggio in un albergo a fare la quarantena è qualcosa di assurdo e inaccettabile. E’ invece giusto, corretto e doveroso controllarli, misurargli la temperatura e se non ci sono sintomi lasciarli partire regolarmente per consentigli di raggiungere i loro comuni. Mi auguro che la Governatrice calabrese Santelli, - avanza il difensore dei diritti umani - che sta svolgendo un importante lavoro per fronteggiare l’emergenza coronavirus nella nostra regione, faccia sentire forte la sua protesta”.
“Io, che per primo per il rischio coronavirus ho chiesto, - prosegue Corbelli - un mese fa, esattamente con un primo appello sulla stampa, domenica 24 febbraio, la chiusura di tutte le scuole e Università in Calabria e in Italia (provvedimento che il Governo ha poi adottato solo dopo 10 giorni il 4 marzo), dico che adesso si sta esagerando creando situazioni e allarmismi, in alcuni casi, ingiustificati, in particolare al Sud, dove, come vado denunciando da oramai diverse settimane, e come confermano i numeri ufficiali, la tanto temuta diffusione del coronavirus non c’è stata e non ci sarà, al di là dei pochi casi, nonostante le decine di migliaia di rientri dal Nord (in questo caso, sbagliati e irresponsabili)”.
“Va bene la prevenzione, le precauzioni, il tutti a casa, ma non si possono sequestrare 100 persone siciliane a Villa San Giovanni e Reggio e impedirgli di rientrare nei loro comuni, nelle loro case – conclude. La paura del coronavirus non può cancellare diritti fondamentali e valori umanitari, sacrosanti e irrinunciabili. Che mai nessun virus potrà e dovrà minimamente scalfire”.