Covid. Forte impennata di positivi, +101 da ieri: in Calabria si sale a quasi 500 casi
Forte impennata da ieri ad oggi dei casi di persone risultate positive al coronavirus in Calabria. La Regione - nel suo ormai consueto bollettino pomeridiano - segna infatti un significativo +101, per un totale di 494 casi rispetto ai 393 ufficializzati nel consuntivo di giovedì (QUI), ma anche un aumento del numero di decessi rispetto a quelli già noti, ovvero 15 (QUI), che secondo i dati forniti dall’ente arrivano ora ed invece a 18, ed a cui si aggiungerebbe l’ultimo di questo pomeriggio (dunque per un totale di 19) ancora non conteggiato.
L’incremento più considerevole di Covid nelle ultime 24ore lo registra Catanzaro, con 128 persone, dunque un balzo di +62 rispetto a ieri; e di cui 15 sono ricoverate in reparto; 12 in rianimazione e 101 in isolamento domiciliare. Nel conteggio sono sempre compresi i due pazienti trasferiti da Bergamo ma al momento in cui è stato diramato il comunicato della Regione non è stato ancora ufficializzato il primo decesso in provincia (QUI).
Altri 21 contagi in più da ieri, per un totale di 126, li registra poi Cosenza. Di questi 41 sono in reparto; 3 in rianimazione e 74 in isolamento domiciliare. Compresi nel totale anche otto deceduti.
A Reggio Calabria, che continua ad avere il numero più alto di positivi, 140, l’incremento da giovedì è stato di 17 casi: 25 in reparto; 6 in rianimazione e 95 in isolamento domiciliare. Sette, invece, i guariti e altrettanti deceduti vengono ufficializzati: dunque a quelli già noti se ne aggiungono altri due nella provincia della Stretto, un uomo di 89 anni e una donna di 88 anni, entrambi ricoverati al Gom in pneumologia e morti questa mattina. (QUI il bollettino del Gom)
A Crotone un solo caso in più per un complessivo di 74: 19 in reparto; 53 in isolamento domiciliare e nessuno in rianimazione. Mentre si conferma nella città pitagorica anche il secondo deceduto di ieri sera (QUI). (QUI il bollettino dell’Asp provinciale)
L’unica città che può vantare nessun avanzamento dell’infezione, infine, è Vibo Valentia che rimane ferma ai 26 positivi di ieri: 3 in reparto; uno in rianimazione; 21 in isolamento domiciliare ed un deceduto
In Calabria ad oggi sono stati effettuati 5385 tamponi mentre i soggetti in quarantena volontaria sono 7505, così distribuiti:
3426 a Reggio Calabria; 1787 a Cosenza; 874 a Catanzaro; 825 a Crotone e 593 a Vibo Valentia. Le persone giunte in Calabria e che si sono registrate al sito della Regione Calabria sono 11.958.
ITALIA, TREND ANCORA IN LINEA: 4401 CASI IN PIÙ
Quanto ai dati nazionali è stato questa volta il neo commissario nominato dal Governo all’emergenza, Domenico Arcuri, a comunicarli nel corso della consueta conferenza stampa nella sede della Protezione Civile.
Arcuri ha evidenziato che ad oggi i casi di positivi al Covid, in tutta Italia, sono 66.414 (il 6% dei quali, ovvero 3732, in terapia intensiva), dunque 4401 in più ed in linea con il dato di incremento registrato ieri (che era di 4492). Quasi dimezzato, invece, e sempre rispetto a ieri, il numero dei guariti che sono oggi 598 per un totale complessivo di 10950 persone. Alto purtroppo il dato dei deceduti 969, ma 50 di questi si riferiscono ad un aggiornamento dei conteggi del giorno primo e dovuto ad una errata contabilizzazione da parte di una Regione.
I DATI DELLE ALTRE REGIONI
Questi i casi attualmente positivi nelle altre regioni d’Italia: 23.895 in Lombardia, 9.361 in Emilia-Romagna, 6.648 in Veneto, 6.347 in Piemonte, 2.850 nelle Marche, 3.170 in Toscana, 2.060 in Liguria, 2.013 nel Lazio, 1.292 in Campania, 1.164 nella Provincia autonoma di Trento, 1.236 in Puglia, 1.027 in Friuli Venezia Giulia, 833 nella Provincia autonoma di Bolzano, 1.158 in Sicilia, 925 in Abruzzo, 824 in Umbria, 413 in Valle d’Aosta, 496 in Sardegna, 147 in Basilicata e 86 in Molise.
ARCURI: NEMICO FORTE, ARMA PER SCONFIGGERLO È LA PREVENZIONE
“È una pandemia senza precedenti, che colpisce i Paesi più forti del monto e che progressivamente stanno dottando le stesse misure che l’Italia ha messo in campo oramai da qualche tempo”.
Dopo aver snocciolato i crudi numeri del contagio, il commissario Arcuri ha voluto sottolineare la crisi mondiale portata dal Covid ribadendo, ancora una volta, e soprattutto riferendosi sia ai partner europei che all’Italia, che “c’è bisogno evidentemente di collaborazione, senza egoismi e senza particolarismi”.
“Noi, l’Italia – ha affermato - stiamo facendo e dobbiamo fare fino in fondo la nostra parte, stiamo gestendo da giorni tre questioni fondamentali che sono: cercare dovunque siano i dispositivi e le apparecchiature che servono a combattere questa guerra; cercare di farli arrivare nei luoghi dove servono, su tutto il territorio, prima possibile ma nel frattempo lavorare senza sosta chiamando ad uno sforzo eccezionale tutte le componenti produttive e sociali del nostro paese con l’obiettivo di rafforzare la filiera industriale, che permette progressivamente di acquisire una produzione autoctona e di dipendere sempre di meno dalle importazioni.
“Il nostro sforzo è a 360 gradi” ha assicurato Arcuri parlando di un nemico, il virus, che “è invisibile, è forte e sconosciuto” e che per sconfiggerlo “dobbiamo utilizzare le … armi di cui disponiamo: la prima, la collaborazione di tutti i nostri cittadini”, ovvero la prevenzione.
(aggiornata alle 18:00)