Covid, disabili senza riabilitazione. Diversi ma uguali Kr si rivolge al privato
L’associazione Diversi Ma Uguali KR ha inoltrato all’Asp di Crotone una richiesta per dare la possibilità alle famiglie con parenti diversamente abili di poter “seguire riabilitazione domiciliare con terapisti in modalità smart working, in modo da azzerare il rischio infettivo e da non creare disagi per i fruitori del servizio, tenendo conto della loro condizione immunitaria e delle patologie secondarie che li rendono già fragili clinicamente”.
Tuttavia, come spiega Alessia Sisca, la presidentessa dell’associazione, “la risposta tarda ad arrivare”, per questo motivo le famiglie e l’associazione hanno decido di fare da soli “con il sostegno di professionisti che, su base volontaria, hanno messo a disposizione le loro competenze. Questa volta parliamo di un gruppo di imprenditrici del settore dell’educazione, operanti in città e da poco riunitesi in una associazione, UNI.NIDI Crotone, comitato in rappresentanza degli asili nido e aderente all’Associazione datoriale Fenimprese Crotone”.
Come spiega la Sisca, “grazie ai loro interventi video i nostri bambini stanno lavorando a casa, con le loro famiglie, coinvolgendo fratelli e sorelle, per rallentare il processo inesorabile di regressione che li sta interessando da quando non seguono le loro terapie riabilitative. Ancora una volta la collaborazione con i privati diventa una solida base per la riprogettazione delle attività”.
“Ancora una volta - prosegue la presidente - la collaborazione con i privati diventa una solida base per la riprogettazione delle attività. Ci auguriamo di non dover sostituire il pubblico con il privato ancora a lungo, perché ormai la fase critica dovrebbe essere superata e dovremmo esserci abituati a convivere con una nuova realtà. Questo è il momento della progettazione, non è più possibile navigare a vista, soprattutto per le istituzioni”.